LINEA GUSTAV E CIVILI, L'INVERNO PIU' LUNGO
Dal mese di ottobre 1943 inizia lo sfollamento dei civili dai paesi limitrofi alla Linea Gustav; durerà in pratica, con diverse modalità, per tutta la durata della battaglia di Cassino. Gli alleati, con l’operazione “Strangle” (strangolamento), cercano di tagliare i rifornimenti tedeschi bombardando massicciamente gli obiettivi di interesse militare (ponti, fabbriche, stazioni, strade ecc.); ma spesso vengono colpite anche le zone abitate adiacenti, provocando molte vittime; le popolazioni civili, composte principalmente da donne, vecchi e bambini in quanto gli uomini sono al fronte, comprendono che le case dove hanno sempre abitato da generazioni, non sono più sicure, le abbandonano, ma non vogliono allontanarsi troppo dai loro paesi e quindi vanno verso la montagna, ritenuta più sicura, in situazioni igienico sanitarie disperate, per non parlare della mancanza di cibo, del freddo; si rifugiano in caverne, anfratti, case diroccate, ogni luogo che possa offrire un minimo riparo dai rigori di un inverno che fu il più rigido del secolo scorso. Nella zona occupata dagli alleati i civili vengono trasferiti in località al sud mentre in quella occupata dai tedeschi, vengono costretti ad abbandonare i paesi, trasferendoli dapprima in centri di raccolta, come ad esempio a Ferentino, per poi per essere trasferiti nei paesi del nord. Un parte, però, decide di rimanere comunque nelle loro case, nonostante i bombardamenti e le direttive dei tedeschi; verranno investiti in pieno dagli eventi bellici, con conseguenze drammatiche. I civili si trovano praticamente “tra due fuochi”, tra i bombardamenti degli alleati e le violenze dei tedeschi che puniscono severamente, sino alla esecuzione capitale, coloro che contravvengono alle loro imposizioni; tanti saranno i civili che rimarranno uccisi da parte dei tedeschi. Infine, quando ormai sembrava che il peggio fosse passato e la guerra terminata, le popolazioni presenti sulla Linea Gustav, quelle del settore montano dei Monti Aurunci e della dorsale sino a Roma ed oltre, patiranno duramente le terribili ed inaudite violenze perpetrate dalle truppe coloniali francesi. Si prepara un lungo inverno fatto di sofferenze, distruzione, morte…quello più lungo…quello del 1943/1944. (Roberto Molle)