E LA BANDIERA DEI TRE COLORI
BREVE STORIA DEI SIMBOLI ASSOCIATIVI NAZIONALI E NON SOLO A CURA DI ROBERTO BASSIPREFAZIONE DELL’AUTORE
Cari ragazzi, certamente trovandovi in qualche stadio, o innanzi a un televisore, o su di un treno, un aeroplano, o in una grande città, avrete osservato bandiere diverse, divise diverse, simboli diversi. Ebbene queste bandiere, divise e simboli sono elementi identificativi che a volte includono emblemi di appartenenza a una nazione, a una squadra, una città, un gruppo.
Il termine bandiera, deriva dal tedesco “band”, banda ovvero parte, che anticamente indicava l’insegna di un corpo militare ed era una specie di bandiera o drappo che i soldati portavano ad armacollo per distinguersi da soldati di altri gruppi, compagnie, Stati. Questo differenziarsi ha originato una miriade di bandiere che impegnano quelli che vi si riconoscono a difenderle e a rispettarle.
Forse è più facile riconoscere i simboli di una squadra sportiva. Chi sostiene una squadra la difende quando viene attaccata dagli avversari e la osanna quando raggiunge la vittoria.
Dopo questo doveroso preambolo cercherò una sintesi capace di portarvi all’origine della nostra bandiera nazionale.
PRESENTAZIONI:
In qualità di Sindaco del paese ho apprezzato l’idea dell'Autore di mettere a fuoco, a beneficio delle nuove generazioni, il tema della bandiera e delle bandiere. Si tratta senza dubbio di un punto centrale che oggi merita attenzione: quello dell’identità. Identità nazionale, appartenenza religiosa, fedeltà sportiva sono soltanto alcune delle possibili espressioni che, nel corso della Storia generale e delle storie personali dei singoli, rendono concreto il bisogno di ogni donna e di ogni uomo di “sentirsi parte” di una realtà che li trascende.
Appartenere a una comunità di persone - che sia piccola come un rione o che sia estesa fino a coincidere con un continente - è fondamentale per ognuno di noi, ma è anche vero che nessuno appartiene ad un unico gruppo o territorio: chiunque può riconoscersi in molteplici appartenenze, e quindi in varie bandiere.
Roberto Bassi tratteggia in maniera sintetica ma efficace questa molteplicità di simboli e appartenenze, fino a giungere davvero alle porte di casa nostra.
Forse un giorno esisterà perfino la bandiera del pianeta Terra, che rappresenterà l’intero genere umano? Chissà! In tal caso la speranza è che quella futura bandiera, come a volte è successo nel passato e purtroppo succede ancora, non sarà più usata per aggredire o distruggere gli altri, ma per incontrarli e conoscerli nella pace e nella ricchezza delle reciproche diversità.
Sergio Fedeli, Sindaco di San Zenone al Lambro
Non capita spesso di imbattersi in una, mi si passi il termine, “micro” ricerca che, una volta letta, non solo cessa di essere “micro” ma diventa prezioso strumento per ricordare fatti, luoghi e persone che toccano da vicino la storia del nostro Paese: di ognuno di noi.
È questo il caso del lavoro di Roberto Bassi che ci racconta, con il linguaggio semplice che gli è proprio, la storia del nostro Tricolore insieme a quella delle bandiere del mondo. La racconta ai bambini, ai quali è destinata questa pubblicazione, e riesce però a suscitare interesse in chi, come me, bambino non è più e riscopre, leggendo, cose che aveva dimenticato e scopre cose che impara, invece, per la prima volta.
Si parte da simboli antichi come il totem dei nativi americani o le insegne delle legioni romane o, ancora, gli stendardi medioevali. Poi è la volta dei colori: da quelli francesi che originarono moltissime altre bandiere, a quelli arabi, africani, latino-americani, panslavi, musulmani o del Nord Europa. E, ancora, le bandiere delle organizzazioni internazionali e gli usi e le tradizioni legate alla bandiera per quanto riguarda il mare (segnalazioni) e la terraferma (saluti e onorificenze). Il “Tricolore Italiano” è l’argomento di un dettagliato capitolo che ne ripercorre la storia (dalla bandiera cispadana del 1797 ai giorni nostri). L’ultima parte è dedicata a San Zenone al Lambro e, anche qui, si descrive e racconta la storia delle sue “insegne” (a partire da un breve approfondimento sull’araldica e i suoi significati).
Pagine che, mi auguro, saranno lette e conservate e che ci piace avere reso possibile stampare.
Alberto Bertoli, presidente BCC Laudense