Notiziario: FEDERAZIONE DI PADOVA, SEZIONE DI PONTELONGO: MUSEO DI GeSTA

FEDERAZIONE DI PADOVA, SEZIONE DI PONTELONGO: MUSEO DI GeSTA

πŸ“Œ9° APPUNTAMENTO : I BERSAGLIERI
πŸ“Œ10° APPUNTAMENTO : VISITA SPECIALE DEDICATA AL COMBATTENTE E PARTIGIANO LUIGI BOZZATO.
πŸ“Œ11° APPUNTAMENTO : DIVISE E COPRICAPI DEI SOLDATI
ll Corpo dei bersaglieri venne istituito il 18 giugno 1836, su proposta dell'allora capitano del Reggimento guardie Alessandro La Marmora con l'approvazione del Re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia . Appartengono al ramo della fanteria leggera.
Il museo Gesta conserva una bicicletta originale dei ciclisti bersaglieri, vedi foto 1 e 2, donata da un collezionista locale .
A seguire le biografie dei bersaglieri di Pontelongo caduti nel primo conflitto mondiale :
3) CESARE MARCHIORO
4) ANGELO GALLO
5) ANTONIO SACCO
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Al museo GeSTA un pezzo di storia per la nostra LIBERTÀ.
In occasione dell'anniversario della liberazione nazifascista il museo Gesta vuole ricordare in questa data la testimonianza di Luigi Bozzato
(1923 - 2008) alpino combattente deportato politico nei campi di concentramento di Dachau, Magdeburgo, Mauthausen e Allach. Ritornato in patria non ha mai smesso di testimoniare, per questo motivo la biblioteca di Pontelongo è a lui dedicata e il museo GeSTA di Pontelongo conserva la "veste" che indossava per raccontare ai ragazzi e alla comunità la sua terribile esperienza.
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Iniziamo la visita soffermandoci sulla brigata Marche appartenente al 55° reggimento di fanteria : nel 1916 la brigata fu trasferita in Albania a seguito dell'abbandono del porto di Durazzo e dell'occupazione del porto di Valona da parte dei bersaglieri. Durante l'attraversata nell'Adriatico a bordo del piroscafo Principe Umberto,l'8 giugno del 1916 la nave venne colpita dai siluri dei sommergibili nemici affondando e portando con sé 48 ufficiali e 1900 uomini.
Il museo Gesta ha esposto la copia di una divisa proprio di un soldato del 55° reggimento di fanteria ERNESTO ZANOVELLO (1890-1916)disperso in seguito al siluramento del principe Umberto (foto 1 e 2). In particolare notiamo come venivano realizzate le divise, il materiale, il feltro, non era adatto per combattere in montagna o ad alta quota poiché non riusciva a riparare il soldato dal freddo. Nel colletto notiamo le stelle a 5 punte identificative dell'esercito del Regno d'Italia e poi il copricapo, l'elmetto Adrian, con il numero di reggimento. Il soldato era dotato anche di giberne porta caricatori per i fucili, il tascapane, lo zaino, il piccone, la vanghetta da trincea. Nella foto 3 il manifesto delle varie divise dei soldati della Grande Guerra esposto al museo.I copricapi sono importanti per il riconoscimento delle specialità come genio, croce rossa, cavalleria, alpini, bersaglieri,arditi,ecc e dal numero si riconosceva anche il reggimento di appartenenza. Nella vetrina da sinistra, dall’alto verso il basso: elmetto Inglese,tedesco,e l’elmo Adrian francese adottato nei primi anni di guerra come fornitura Francese agli Italiani e successivamente nel 1916 con un modello italiano nominato Elmetto Adrian a due pezzi 1916. Nella seconda vetrina abbiamo un copricapo degli Alpini Italiani, un copricapo Russo e ancora un’Adrian Francese. Nella terza vetrina abbiamo un’elmo adrian italiano modello 16 e una coppia di copricapo italiani e Austriaco, e infine un elmetto Austriaco perforato da una scheggia di granata.