Anche quest'anno si è celebrato a Chieti il 4 Novembre, Festa dell'Unità Nazionale e Delle Forze Armate.
La celebrazione si è svolta in due momenti significativi: al mattino presso la Villa Comunale della Città ai piedi del monumento ai caduti dove si è giunti dopo la sfilata per la via del Corso principale. Dopo lo schieramento delle Forze dell'Ordine, dei Gonfaloni, dei Labari e delle Bandiere dei Paesi della Provincia, delle Assciazioni combattentische e d'Arma è risuonato l'Inno d'Italia accompagnato dal canto delle numerose scolaresche intervenute unitamente al rito dell'alza bandiera. Sono seguiti il messaggio del Presidente della Repubblica il messaggio del Prefetto di Chieti Giacomo Barbato e la Preghiera dell'Italia letta dal Vescovo Bruno Forte.
La cerimonia si è conclusa con un fragoroso applauso.
La seconda parte si è svolta nel promeriggio a Palazzo del Governo. La Prefettura in collaborazione con l'Ufficio Scolastico provinciale e il Centro Documentale dell'Esercito di Chieti già nel mese di Ottobre aveva promosso un bando-concorso per le scuole della Provincia sul tema “il 4 Novembre Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”. In seguito la Prefettura chiese al Presidente della Federazione Provinciale A.N.C.R. (Rita Fantacuzzi) la collaborazione nelle fasi preparatorie della cerimonia. Così è stato, abbiamo contribuito anche nel donare i premi ai vincitori del concorso, grazie al contributo del Presidente Paolieri con la collana di libri di 10 volumi “Le ultime voci”, del libro di Giorgio Lavorini “Il babbo disperso in Russia”, “Memorie di guerra e di prigionia” l'internamento dei militari attraverso le testimonianze e del libro scritto dalla Dott.ssa Lisa Bregantin “Per non morire mai” la morte in guerra e il culto dei caduti nel primo conflitto mondiale.
Il dono dei libri è stato molto apprezzato sia dal Prefetto che dagli Insegnanti e soprattutto dai ragazzi che l'hanno ricevuto.
Con questo gesto abbiamo cercato di sensibilizzare i ragazzi ai valori più alti per cui noi tutti ci prodighiamo “il culto della PatriAa ed il ricordo e la memoria dei nostri caduti”.
Di seguito pubblichiamo la lettera del Prefetto di Chieti