FEDERAZIONE DI CASERTA, SEZIONE DI CAIAZZO: FUNERALI DEL COMBATTENTE CESARE MASTROIANNI
È proprio vero che le emozioni non si possono trasferire né con parole né con foto e né con video, solo vivendole e partecipando possiamo portarle dentro di noi per sempre. Questa è la missione della nostra Associazione, portare e tramandare la memoria di coloro che furono, dei loro valori, dei loro esempi, della loro cultura, delle loro testimonianze ed emozioni. Pertanto, facendo il Presidente di questa storica sezione, ero consapevole di cosa fare per i tanti soci, combattenti, orfani di guerra e simpatizzanti, ma mai avrei creduto, due anni fa, di poter essere oggi io e i tanti cittadini iscritti a provare così tanta emozione nel cuore. L’eroe Cesare Mastroianni, mi conobbe due anni fa, era già ammalato del male del secolo, ma disse :”sono stato dimenticato dalla Società di oggi ma soprattutto sono sconosciuto ai giovani ai quali vorrei far conoscere la mia storia, ed ora arrivi tu, sono malato non potevi venire vent’anni fa, ti avrei seguito fino in cima al mondo!” In estate partecipò a varie manifestazioni, sempre ben vestito, con orgoglio indossava il foulard tricolore e la coccarda al petto, tanto da ricevere applausi da una platea di diecimila persone al giuramento dei soldati in ferma di leva volontaria, mentre un Capitano in divisa lo accompagnava sotto braccio in tribuna d’onore. Dopo la cerimonia tante persone si avvicinavano per una foto ricordo. In seguito concordai col Generale di Brigata Giuseppe Faraglia un incontro a Caiazzo, dove potevo far incontrare tutti i nostri Soci in una unica cerimonia, viste la loro cagionevole salute e fu un momento indescrivibile ed indimenticabile, soprattutto per noi altri presenti. Vederli felici, chiacchierare tra di loro come dei ragazzini, stare in piedi orgogliosi e fieri al suono dell’inno nazionale ma soprattutto ringraziare sempre quando dovremmo essere noi a ringraziare loro. A Natale venne a casa, contro il freddo e il vento perché doveva donarmi un pezzo di pane e disse: “ ho rivista una divisa dopo 73 anni, un militare mi ha portato in tribuna d’onore, finche’ avrò la forza io verrò sempre con te Enrico e ti ringrazio con il pane, segno dei miei sacrifici di contadino e con un bacio, uno per oggi e un altro per domani quando non ci sarò più!!” Zio Cesare, come tutti ti chiamavano al piccolo borgo di Villa Santa Croce, tutto ciò che è stato fatto, non è per merito mio, ma è dovuto alla tua condizione di ex Combattente d’Italia, al tuo contributo alla rinascita della nostra Patria, della nostra libertà e del nostro benessere di oggi, al rispetto e alla riconoscenza che lo Stato, le istituzioni, la nostra Associazione nutre nei confronti di tutti voi. Ha vissuto momenti terribili durante i suoi tre anni di guerra, bombardamenti infiniti, come li descriveva lui, giorni e giorni a camminare a piedi per poter tornare a casa, superando anche terribili momenti come al passaggio per Mignano Montelungo. Ha sofferto la fame e la sete per due settimane, ma non ha mai mangiato un ultimo pezzettino di pane, lo custodiva gelosamente nello zaino con la preghiera e l’auspicio di non doverlo mangiare perché sarebbe arrivato a casa prima di doverlo fare. Ecco cosa rappresentava per lui il Pane che volle donarmi, riuscirò mai a trasmettere ai lettori il tonfo al cuore che provo? Parlava un italiano corretto, conosceva a memoria la storia dei fratelli Bandiera, sapeva recitare le preghiere in latino, ha lavorato sempre i campi e col suo duro lavoro e senza mezzi a motore accompagnava ogni mattina la figlia primogenita Concetta a prendere la “Corriera” per Caserta dove studiava il magistrale presso le suore. Ogni mese, poi andava e pagava la retta, con la vendita del grano o dei frutti della sua terra, un giorno, raccontava che, tornando a casa, nei pressi della stazione ferroviaria di Caserta, si rese conto di aver avuto come resto, una somma maggiore dalle suore e ritornò all’istituto per restituire la somma in eccedenza, con lo stupore delle stesse che non erano a conoscenza dell’errore. Alla fine mise a disposizione della sua comunità un piccolo locale ove nacque il primo asilo privato del paese, condotto dalla figlia , fino a quando, negli anni 60, lo stato non costruì il primo asilo pubblico. Zio Cesare credeva fortemente che la formazione, lo studio, il futuro dei giovani si basasse proprio sulla conoscenza, per un mondo migliore, per una vita migliore. Tanti oggi hanno assistito ad una solenne cerimonia, il tricolore sulla bara, i manifesti a lutto dell’Associazione, gli iscritti con foulard tricolore al collo, i labari delle Sezioni presenti, il trombettiere che suona il Silenzio e la partecipazione commossa e convinta del Generale di Brigata Giuseppe Faraglia, hanno reso la prova evidente e indimenticabile che tu Cesare non sei stato dimenticato. Oggi, è vero, un’altra parte della storia se ne va, ma per fortuna la memoria non scomparirà mai, il tuo desiderio di non essere vissuto invano è stato esaudito e confermato, con le forti e indescrivibili emozioni della cerimonia di oggi abbiamo reso in tutti i presenti un momento irripetibile e indimenticabile. Attraverso noi la tua memoria sarà sempre alimentata, nessuno potrà dire di non averti conosciuto e ringraziato mai abbastanza. Presenti i labari della nostra Federazione provinciale di Caserta con il Presidente Prof. Salvatore Megna, la Sezione di Curti con Salvatore Serino, la Sezione di Squille/Castel Campagnano col Cav. Tommasino Cerreto, la Sezione di Caiazzo con numerosi Soci e commossi orfani di guerra, il Parroco e nostro Cappellano Don Giulio Farina, il Sindaco Giustino Castellano, l’Assessore Giovanni Mastroianni e Luigi Matarazzo, il Comandante e i Vigili Urbani. Ringrazio, con particolare riconoscenza e motivo d’orgoglio per tutti noi, la sentita e commossa pertecipazione del Gen.B. Giuseppe Faraglia, che avendo conosciuto , in varie occasioni, il combattente Cesare Mastroianni, ha voluto rendergli omaggio direttamente. In una piccola chiesa, vedere tale autorità, cedere il posto ad anziani restando in piedi è stato un gesto notato da tutti, quel dare il segno della pace a tutti i parenti, l’accompagnare in corteo a piedi il feretro fino alle soglie del cimitero, il salutare i cittadini che riconoscenti ed ammirati lo salutavano è il giusto premio ad una persona che ha creduto in un mondo di pace, di rispetto, di libertà e di benessere duraturo. Al suono del Silenzio, e tra le lacrime di tutti i presenti, abbiamo ricordato tutti i Caduti, quelli che non sono potuti invecchiare, avere una famiglia, vedere la pace. Caro Cesare Mastroianni, ti abbiamo onorato solennemente come meritavi, ma sicuramente ti immagino felice e soddisfatto della certezza che non sarai mai mai, mai dimenticato, sarai per sempre nei nostri Cuori. Un bacio Zio Cesare, anzi due, uno per oggi e uno per domani.
Enrico D’Agostino Presidente A.N.C.R. Caiazzo.