APPELLO
Da qualche tempo sono in contatto con il Professor Ettore Deodato(1) con il quale ho più volte avuto uno scambio d’informazioni riguardanti i nostri caduti in prigionia o per motivi di guerra.
Dal Professor Deodato sono venuto a conoscenza che la Magistratura polacca ha iniziato ad indagare su una strage avvenuta a Brenna (Alta Slesia – Polonia) nel febbraio del 1945 nella quale furono coinvolti, oltre a 7 partigiani polacchi e a 21 russi, anche 13 italiani.
La stessa magistratura vorrebbe contattare le famiglie degli italiani per iniziare delle azioni che prevedano una richiesta di risarcimento, congiuntamente con le famiglie dei caduti polacchi.
Questa una breve ricostruzione dei fatti di Brenna tratta dal libro di Lazzero Ricciotti “Gli schiavi di Hitler”:
“Brenna è una cittadina dell’Alta Slesia, a circa 70 km a sudovest di Auschwitz, circondata da una zona montagnosa – i monti Beschidi e ricca di Boschi.
Le SS vi avevano dislocato un lager in cui si trovavano anche prigionieri di guerra italiani. La zona in quei giorni [nda – febbraio 1945] era sconvolta dai bombardamenti e dalla pressione esercitata dall’Armata Rossa, che avanzava impetuosamente. L’organizzazione nazista stava saltando del tutto.
Il 13 febbraio 1945, 15 soldati italiani ne approfittarono per fuggire mentre era in corso un bombardamento. Dopo una sosta nei boschi, si unirono ai partigiani russi e polacchi. Ormai contavano i giorni che li separavano dalla libertà finale, ma i tedeschi ingaggiarono un combattimento con le unità ribelli che avevano cooptato gli italiani e li catturarono nuovamente.
Le SS ne presero 2 e li uccisero subito con un colpo di pistola alla nuca insieme ai russi e ai polacchi rimasti in vita. Gli altri 13 furono rinchiusi in una baracca cosparsa di benzina cui fu appiccato il fuoco, secondo un orrendo rituale ufficialmente contemplato dal comportamento dei nazisti in guerra. Morirono tutti carbonizzati”.
Questi i nomi dei 13 italiani:
Angione Rosario, nato il 13 maggio 1922 a Laurino (Salerno). Soldato del 3° Reggimento Artiglieria Divisione Fanteria.
Bernabei Antonio, nato il 21 marzo 1920 a Tarano (Rieti). Soldato del 49° Reggimento Artiglieria Divisione Fanteria. Catturato sul fronte greco – albanese.
Bideri Luigi, nato a Trento (o provincia) nel 1922. Soldato.
Calabria Gennaro, nato Taranto nel 1922. Soldato (famigliari già contattati).
Fantini Ausonio di Vittorio, nato a Vigatto (Parma) il 28 marzo 1921. Soldato del 19° Reggimento Cavalleggeri Guide / 2a Squadra. Internato nello Stalag VIII B – 344 di Lamsdorf. Famigliari residenti nel 1943 a Vigatto (Parma).
Ferrari Felice, nato il 2 settembre 1915 a Clusone (Bergamo). Camicia Nera della 15aLegione Maca (Milizia Volontari Sicurezza Nazionale).
Giubbolini Mario di Domillo, nato il 1° aprile 1922 a Palaia (Pisa). Soldato del 292° Autoreparto pesante. Prigioniero matricola 16321. Resti sepolti nel Cimitero militare italiano di Bielany/Varsavia – Ossario sinistro. Chieste notizie in Vaticano da Suor Maria Gilberta Giubbolini / Residente presso l’Istituto S.S. Crocifisso a Lari (Pisa).
Grassi Primo, nato il 1° ottobre 1915 a Milano. Soldato del 23° Reggimento di Fanteria.
Migliorini Marcello, nato il 5 febbraio 1914 a Cerea o San Pietro di Legnago (Verona). Soldato del 57° Reggimento di Fanteria. Catturato a Zante (fronte greco) il 12 settembre 1943.
Pinetti Battista, nato il 29 dicembre 1922 ad Albino (Bergamo). Soldato del 48° Reggimento di Fanteria. Resti sepolti nel Cimitero militare italiano di Bielany/Varsavia – Ossario sinistro.
Reucci Remidò, nato a Firenze (o provincia) nel 1922. Soldato.
Rossini Guerrino, nato il 13 marzo 1915 a Legnago (Verona). Soldato dell’8° Reggimento Artiglieria Divisione Fanteria.
Vigiana Vittorio, nato a Potenza (o provincia). Caporalmaggiore.
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Nel caso qualcuno fosse in grado di fornire informazioni sui parenti di questi Caduti può contattare direttamente il Professor Deodato alla mail: ettoredeo@gmail.com.
(1) Ettore Deodato, siciliano di Messina, ha studiato al Collegio d’Europa di Bruges, in Belgio e alla Johns Hopkins University negli Stati Uniti. Dopo una esperienza di insegnamento presso l’Università di Perugia, è stato funzionario dell’Unione Europea a Bruxelles nel settore dell’educazione e della cultura dove ha lavorato per i programmi TEMPUS PHARE, Erasmus, Leonardo e Jean Monnet. Dopo il pensionamento anticipato ha iniziato a lavorare come consulente per i programmi comunitari e progetti in Italia e all’estero. Detentore del titolo d’insegnamento Jean Monnet su “Storia dell’integrazione europea” presso l’Università di Adam Miczkiewicz a Poznan, Polonia e Visiting Professor alla London Academy of Diplomacy, Regno Unito.