Ultime Voci - Volume nono

Volume nono - Prato 2016
Presentazione
Esercito Italiano nelle formazioni partigiane

«Furono 87.000 i caduti del Secondo Risorgimento e ben 368 le Medaglie d’oro e al Valor Militare conferite, di cui 139 ai Reparti» Gen. Luigi Poli.
Gli uomini con le stellette hanno combattuto la Resistenza non per affermare ideologie ma per onore alla Nazione. Dall’8 settembre 1943 alla fine della guerra 80.000 soldati persero la vita, erano di tutte le armi e di tutte le regioni, dietro di loro c’erano un milione di soldati, come dimostrano questi episodi 
8 settembre 1943. Un giovane sottotenente degli Alpini del battaglione “Val Dora” proveniente dalla Francia si spinse nella vicina Sarzana per avere informazioni: fu fermato da una pattuglia per essere disarmato della pistola, lui la estrasse e sparò contro un tedesco uccidendo, dopodiché fu ucciso. Richiamati dagli spari alcuni alpini accorsero, si sviluppò un combattimento durato alcune ore, cadde il ventenne Rosolino Ferrari di Montecavo Verseggia (in provincia di Pavia), venne ferito gravemente il tenente Luigi Baldi di Sarzana.
Questo fu uno dei primissimi scontri con i tedeschi.
Il 9 settembre, mentre i tedeschi attaccano dove sventola il Tricolore, Badoglio, il Re con tutta la “combriccola” dei comandi alle 5,30 fugge verso Pescara. Il 12 settembre Mussolini è liberato dai tedeschi e darà vita alla Repubblica di Salò.
Dopo l’8 settembre circa 550.000 uomini non furono considerati nel testo dell’armistizio “corto” e rimasero senza ordini. Queste unità diedero vita alla Resistenza dei Militari Italiani all’estero e con l’internamento in Germania alla resistenza del filo spinato.
La divisione “Venezia” dell’esercito si trasforma in brigata partigiana con il nome di divisione “Garibaldi”.
Le divisioni “Cremona”,” Legnano”,” Folgore”,” Friuli” e “Mantova” sono divisioni formate da soldati che combatterono la guerra di liberazione. Il 29 aprile 1945 la divisione “Cremona” liberò Venezia. Era pronta a proseguire per la liberazione di Trieste, fu fermata dagli Inglesi e Trieste fu occupata dai partigiani di Tito. Questi partigiani fecero pagare il prezzo della vendetta agli innocenti nelle foibe e con fucilazioni costrinsero gli italiani a lasciare le loro case, la loro terra.
Sergio Paolieri 

Presidente della Federazione Provinciale di Prato dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci 
Dal Settembre 2015 Presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci 
Prato, ottobre 2016