Notiziario: TESTIMONIANZE: dal diario di don Beniamino Ubaldi

TESTIMONIANZE: dal diario di don Beniamino Ubaldi

Dal diario di don Beniamino Ubaldi, cappellano militare del 129° Reggimento Fanteria, Brigata, brigata Perugia.
1916, marzo 12 (domenica)
"Piove continuamente. 
Tutta la notte, sotto il cunicolo coperto dalle tavole che sostengono la mia barella, il solito sciabordio dell'acqua dal colore di ruggine, melmosa e bavosa che viene giù dalle pendici del San Michele e si infossa verso la imboccatura del nostro tunnel. 
Si direbbe che in quell'acqua ci fossero mischiati il sangue, la marcia, la putredine degli innumerevoli cadeveri rimasti lassù sulla montagna orrida di morte! 
E dire che questa non è forse un'impressione meramente soggettiva!
Verso le 10½ arriva il cappellano del 131° d. Giuseppe Picco (un Capranicense). Celebro la s. messa alle 11, applicato per Giovanni. Per la pendenza dell'altarino (giacché è un piano inclinato quello che ci serve da impiantito) sono stato lì lì per rovesciare il calice dopo la consacrazione. Fortunatamente non è caduto che poco del sangue consacrato e sul corporale. Ho proseguito la messa e, infine, ho fatto delle abluzioni col purificatoio sul corporale e sul piede del calice. Ho poi bruciato corporale e purificatoio nel fuoco.
Alle ore 16½ viene un morto. Gli do le esequie. Poi un moribondo fuori dei sensi con la calotta squarciata e il cervello di fuori. Gli ho data l'assoluzione e l'olio santo. E' là ancora sotto una buca che rantola affannosamente. Ogni tanto vado e gli recito qualche preghiera. 
È morto dopo due ore. 
Mi confesso da d. Giuseppe Pico e ne sento gran sollievo. 
Arrivano altri feriti, ma non molto gravi."