Notiziario: TENENTE NUTO REVELLI

TENENTE NUTO REVELLI

Tenente Nuto Revelli. Arruolato molto giovane nel Regio Esercito nel 1942 partì con il grado di sottotenente per il fronte russo con la 2ª Divisione alpina "Tridentina", inquadrato nel Battaglione "Tirano del 5º Reggimento alpini. Nel settembre 1942 si guadagnò per il suo comportamento una medaglia d'argento al valore militare ed una promozione al grado di tenente per merito di guerra. Nell'azione che lo vide protagonista venne ferito al braccio e quindi venne ricoverato al convalescenziario di Dnepropetrovsk, per poi tornare in prima linea sul Don, a Belogor'. Dal 16 gennaio 1943 al 4 febbraio visse in prima persona le fasi della ritirata di Russia, partecipando tra le altre alla battaglia di Nikolayewka. In marzo rientrò in Italia, subito ricoverato per una grave forma di pleurite. Il 26 luglio a Cuneo vide la caduta del fascismo e poi, con l'armistizio dell'8 settembre Revelli divenne uno dei primi organizzatori della resistenza armata nel Cuneese. Chiamò, infatti, "Compagnia rivendicazione Caduti" la prima formazione partigiana da lui messa insieme, prima di portare i suoi uomini nelle formazioni di Giustizia e Libertà. Dopo aver condotto numerose azioni di guerriglia ed aver superato l'inverno tra il 1943 e il '44 ed i rastrellamenti della primavera, Nuto Revelli assunse il comando delle Brigate Valle Vermenagna e Valle Stura "Carlo Rosselli", inquadrate nella I Divisione GL. Con queste forze, nell'agosto del 1944, riuscì a bloccare, in una settimana di scontri durissimi, i granatieri della XC Divisione corazzata tedesca, che puntavano ad occupare il valico del Colle della Maddalena. Secondo alcuni storici, fu proprio grazie all'eroismo degli uomini di Giustizia e Libertà, comandati da Nuto, che gli Alleati riuscirono ad avanzare sulla costa meridionale francese, per liberare, il 28 agosto 1944, la città di Nizza. Nei giorni della Liberazione, Revelli comandò la V Zona Piemonte. Lasciate le armi con il grado di maggiore, Nuto ha continuato con la penna il suo impegno civile attraverso la pubblicazione di molti libri.