1 SETTEMBRE 1939: AGGRESSIONE DELLA POLONIA
La Germania all'inizio delle ostilità, disponeva di un totale di 98 divisioni, 53 delle quali inviate al confine con la Polonia. La fanteria, armata in massima parte con il fucile Mauser Karabiner 98k, ma anche con la mitragliatrice leggera MP 18 e la mitragliatrice Madsen, disponeva di 35 divisioni di cui 4 motorizzate, 3 divisioni da montagna più altre unità minori, quali guardie di frontiera e paramilitari; in appoggio alla fanteria era presente in organico anche una brigata di cavalleria. L'alto comando tedesco tuttavia aveva concentrato i propri sforzi sullo sviluppo degli armamenti che erano ritenuti i più idonei alla tipologia di guerra che la Wehrmacht avrebbe inteso combattere nell'immediato futuro ossia il carro armato e l'aereo.I carri armati avrebbero dovuto costituire lo strumento con il quale si sarebbero sfondate le linee nemiche, precedentemente "ammorbidite" dall'artiglieria e dall'azione dei bombardieri in picchiata, che avrebbero avuto l'ulteriore compito di distruggere le linee di comunicazione; la fanteria sarebbe successivamente sopraggiunta per accerchiare le unità nemiche; nel settembre del 1939 i tedeschi disponevano di 6 divisioni corazzate, tutte inviate sul fronte orientale, ognuna composta da 288 panzer, metà dei quali Panzer I, 24 Panzer IV ed il resto Panzer II e III. La Luftwaffe, che nel 1939 era in grado di produrre circa 6.000 aerei all'anno, ne aveva disponibili il 1º settembre 4.800 e 2.695 di questi erano pronti all'impiego così suddivisi: 771 caccia, 408 Zerstörer (letteralmente caccia distruttore in lingua italiana) una particolare categoria di cacciabombL'esercito polacco, comandato dal maresciallo di Polonia Edward Rydz-Śmigły, al 1º settembre 1939 schierava sei armate ed un corpo d'armata disposti lungo i confini con la Germania e la Prussia Orientale: a nord l'armata di Modlin, comandata dal generale Emil Krukowicz-Przedrzymirski, ed il corpo del Narew, comandato dal generale Stefan Dąb-Biernacki, nel corridoio di Danzica l'armata dellaPomerania, comandata dal generale Władysław Bortnowski, al centro l'armata di Poznań, comandata dal generale Tadeusz Kutrzeba, e l'armata di Łódź, comandata dal generale Juliusz Rómmel, a sud l'armata di Cracovia, comandata dal generale Antoni Szylling, e, lungo il confine con la Slovacchia, l'armata dei Carpazi, comandata dal generale Kazimierz Fabrycy; il totale comprendeva 950.000 uomini, ripartiti in 33 divisioni di fanteria, una divisione e 14 brigate di cavalleria e 5 reparti corazzati, questi ultimi assegnati in piccole aliquote alle unità di fanteria e cavalleria, cosa che rendeva impossibile il loro impiego in massa.Le forze corazzate della Polonia includevano cinque battaglioni di carri armati: due, più uno in costituzione, equipaggiati con 132 carri medi tipo 7TP, uno, più una compagnia indipendente, con 45 carri di tipo R-35, uno con gli obsoleti FT-17, oltre a due brigate di cavalleria meccanizzata dotate di una componente corazzata con 22 carri medi Vickers Mk.E Type A e 16 Vickers Mk.E Type B; in aggiunta a tali reparti l'esercito polacco possedeva una trentina di compagnie di tankette, assegnate alle divisioni di fanteria ed alle brigate di cavalleria.L'aeronautica militare polacca, era composta da circa 1 900 aerei, di cui 650 erano velivoli d'addestramento e altri 700 erano spesso obsoleti e non operativi. La vera forza di prima linea contava 30 caccia PZL P.7, 128 caccia PZL P.11, 118 bombardieri-ricognitori PZL.23 Karaś, 8 cacciabombardieri PZL.43 Czajka requisiti, 36 bombardieri medi PZL.37 Los, 14 bombardieri medi LWS-6 Żubr, e 84 aerei da ricognizione (tra Lublin R-XIII e RWD-14 Czapla). A questi aerei operativi si aggiungeva un altro centinaio di mezzi obsoleti, adibiti per lo più alla ricognizione e trasporto.ardiere), 336 bombardieri in picchiata, 1.180 bombardieri, di cui circa 200 svolgevano compiti di ricognizione'esercito polacco, comandato dal maresciallo di Polonia Edward Rydz-Śmigły, al 1º settembre 1939 schierava sei armate ed un corpo d'armata disposti lungo i confini con la Germania e la Prussia Orientale: a nord l'armata di Modlin, comandata dal generale Emil Krukowicz-Przedrzymirski, ed il corpo del Narew, comandato dal generale Stefan Dąb-Biernacki, nel corridoio di Danzica l'armata dellaPomerania, comandata dal generale Władysław Bortnowski, al centro l'armata di Poznań, comandata dal generale Tadeusz Kutrzeba, e l'armata di Łódź, comandata dal generale Juliusz Rómmel, a sud l'armata di Cracovia, comandata dal generale Antoni Szylling, e, lungo il confine con la Slovacchia, l'armata dei Carpazi, comandata dal generale Kazimierz Fabrycy; il totale comprendeva 950.000 uomini, ripartiti in 33 divisioni di fanteria, una divisione e 14 brigate di cavalleria e 5 reparti corazzati, questi ultimi assegnati in piccole aliquote alle unità di fanteria e cavalleria, cosa che rendeva impossibile il loro impiego in massa.Le forze corazzate della Polonia includevano cinque battaglioni di carri armati: due, più uno in costituzione, equipaggiati con 132 carri medi tipo 7TP, uno, più una compagnia indipendente, con 45 carri di tipo R-35, uno con gli obsoleti FT-17, oltre a due brigate di cavalleria meccanizzata dotate di una componente corazzata con 22 carri medi Vickers Mk.E Type A e 16 Vickers Mk.E Type B; in aggiunta a tali reparti l'esercito polacco possedeva una trentina di compagnie di tankette, assegnate alle divisioni di fanteria ed alle brigate di cavalleria.L'aeronautica militare polacca, era composta da circa 1 900 aerei, di cui 650 erano velivoli d'addestramento e altri 700 erano spesso obsoleti e non operativi. La vera forza di prima linea contava 30 caccia PZL P.7, 128 caccia PZL P.11, 118 bombardieri-ricognitori PZL.23 Karaś, 8 cacciabombardieri PZL.43 Czajka requisiti, 36 bombardieri medi PZL.37 Los, 14 bombardieri medi LWS-6 Żubr, e 84 aerei da ricognizione (tra Lublin R-XIII e RWD-14 Czapla). A questi aerei operativi si aggiungeva un altro centinaio di mezzi obsoleti, adibiti per lo più alla ricognizione e trasporto.
.Il piano tedesco "Fall Weiß", o "Caso bianco", fu ideato dal generale Franz Halder, capo dello stato maggiore generale e comandato dal generale Walther von Brauchitsch, capo dell'Oberkommando des Heeres; questo prevedeva lo svolgersi della nuova dottrina della "guerra mobile", o guerra di movimento, basata sull'attività congiunta delle forze corazzate ed aeree, che avrebbe consentito una rapida avanzata verso la capitale, lasciandosi alle spalle il grosso dello schieramento polacco, posto in massima parte a ridosso delle frontiere con la Germania e la Cecoslovacchia, lasciando il compito di accerchiare e distruggere il nemico alla fanteria.Dal punto di vista geografico la Polonia si prestava ad un attacco da tre lati, Prussia orientale, confine tedesco e Repubblica Slovacca, inoltre le estese pianure occidentali polacche offrivano al nuovo concetto di guerra meccanizzata un terreno molto agevole: la mancanza di catene montuose, ed in generale di grandi ostacoli naturali, seppure in parte controbilanciati dalla presenza di un'antiquata rete stradale, offrivano la possibilità di una grande manovra a tenaglia, fornendo ai tedeschi tutti gli elementi indispensabili per la realizzazione del piano, il cui obiettivo era l'accerchiamento, da effettuarsi il più velocemente possibile per rendere disponibili truppe da inviare al confine francese, dell'esercito polacco ad ovest dei fiumi Vistola e Narew. Il piano Fall Weiß prevedeva l'attacco simultaneo dei due gruppi di armate: da nord l'Heeresgruppe Nord, comandato dal generale Fedor von Bock, composto dalla 3ª e 4ª armata avrebbe invaso il corridoio di Danzica per piegare quindi a sud verso Varsavia, mentre dal sud del paese si sarebbero mosse l'8ª, la 10ª e la 14ª armata che, appoggiate da tre divisioni slovacche, formavano l'Heeresgruppe Süd, comandato dal generale Gerd von Rundstedt, incaricato di invadere la Polonia dalla Slesia in direzione, anch'esso, di Varsavia; un terzo e limitato attacco sarebbe partito dalla Slovacchia per impegnare i polacchi in Galizia.
Il piano di difesa polacco, il cosiddetto piano Zachód, o "piano ovest", prevedeva lo stanziamento della quasi totalità dell'esercito a ridosso dei confini con la Germania, senza una consistente forza di riserva nelle retrovie; tale intendimento era dovuto ad un duplice ordine di ragioni: il primo si basava sulla convinzione che in caso di attacco tedesco, dati gli accordi intercorsi tra Polonia e paesi Alleati, questi avrebbero immediatamente scatenato una massiccia offensiva aerea contro la Germania, seguita da un attacco di terra contro la linea Sigfrido, mentre il secondo era rappresentato dal pericolo di una rapida occupazione della parte occidentale del paese, che avrebbe comportato l'abbandono delle zone industriali, situate ad ovest della linea fluviale della Vistola, e soprattutto delle zone carbonifere della Slesia, rischio che il governo polacco non era disposto a correre.Il piano era tuttavia debole in diversi punti: il primo era rappresentato dal condizionamento dovuto alla necessità dell'apertura di un secondo fronte avverso la Germania da parte degli Alleati, ed il dislocamento delle truppe era la naturale conseguenza di questa "speranza", ossia la disposizione di circa un terzo di tutte le forze disponibili nella zona del corridoio, dove queste sarebbero state esposte ad un duplice attacco, da ovest e dalla Prussia orientale, con la possibilità di un rapido accerchiamento da parte delle forze tedesche.Un altro elemento di debolezza era rappresentato dalla disposizione delle forze di riserva: queste infatti erano ammassate nella zona compresa tra Łódź e Varsavia ma, dovendosi muovere per lo più a piedi ed essendo l'esercito polacco praticamente privo d'aviazione, sarebbero state in ogni caso inefficaci per effettuare un rapido contrattacco laddove la linea del fronte fosse stata sfondata. L'arretratezza dell'esercito polacco, a livello di mezzi corazzati e meccanizzati, rendeva inoltre oltremodo rischiosa la possibilità, comunque prevista, di una ritirata all'interno del paese ed oltre il fiume San, verso i voivodati del sud-est, e la loro eventuale difesa lungo il confine con la Romania; il ripiegamento infatti, nelle intenzioni dello Stato Maggiore polacco, avrebbe dovuto compiersi lentamente, dando la possibilità di consentire il completamento della mobilitazione delle forze armate, che sarebbe avvenuta il 30 agosto, per passare successivamente al contrattacco dopo l'intervento degli Alleati ma il dislocamento delle truppe sui confini non consentiva, o avrebbe comunque fortemente limitato, la possibilità di azioni di contenimento.
Il 1º settembre prese il via l'attacco tedesco ma alcuni atti furono compiuti prima delle ore 04:45, ora prevista per l'inizio del piano Fall Weiß: alle ore 04:17 a Danzica alcuni attivisti nazisti presero d'assalto un ufficio postale tenuto dai polacchi, ma gli impiegati, dotati di armi, fecero fuoco sugli assalitori riuscendo a respingerli; alle 04:26 tre Ju 87 bombardarono con precisione il dispositivo di micce, piazzate su un un ponte sulla Vistola dai polacchi per distruggerlo, al fine di chiudere quella via di accesso ai tedeschi: tale attacco, condotto a bassissima quota, ebbe successo e la distruzione del ponte fu impedita. Alle ore 04:40 venne bombardata la città di Wieluń con la morte di circa 1.200 persone ed il danneggiamento o la distruzione di un grande numero di edifici, e, poco dopo le ore 04:45, l'antiquata corazzata tedesca Schleswig-Holstein aprì il fuoco contro il deposito di munizioni contenuto all'interno della fortezza di Westerplatte.Alle ore 04:45, le artiglierie aprirono il fuoco contro gli obiettivi prestabiliti e gli aerei si lanciarono sugli obiettivi loro assegnati. Nel nord della Polonia una fitta nebbia limitò fortemente l'efficacia delle prime incursioni, mentre nella parte sud i bombardamenti aerei inflissero gravi danni alla rete ferroviaria, che in quel momento era utilizzata per il trasporto dei soldati che avevano risposto all'ordine di mobilitazione del giorno precedente. Contemporaneamente le divisioni corazzate tedesche, seguite dalla fanteria, iniziarono ad avanzare.Da nord la 3ª armata avanzò verso sud in direzione di Varsavia con il I corpo ed il II corpo, comandati rispettivamente dal generale Walter Petzel e dal generale Adolf Strauß, ed in direzione sud-ovest con il XXI corpo, comandato dal generale Nikolaus von Falkenhorst, allo scopo di unirsi con il XIX corpo corazzato, comandato dal generale Heinz Guderian, e con la Panzer-Division Kempf, comandata dal generale Werner Kempf, che avevano iniziato l'avanzata da ovest, per chiudere la tenaglia alla base del corridoio; Danzica fu occupata dalla brigata Eberhard, una forza composta da reparti delle Waffen-SS, appoggiati da elementi appartenenti alla milizia locale filo-nazista.Nel settore sud l'8ª armata avanzò in direzione di Łódź, con il duplice compito di contribuire ad accerchiare le forze polacche presenti nel settore di Poznań e di proteggere il fianco sinistro della 10ª armata che doveva puntare velocemente verso Varsavia, mentre la 14ª armata si dirigeva in direzione di Cracovia; le condizioni meteorologiche più favorevoli permisero attacchi aerei più efficaci e le forze polacche a presidio della frontiera, le quali, sulla base del piano Zachód non avevano predisposto linee di difesa mobili o progressive, furono velocemente superate dai carri armati e circondate dalla fanteria, mentre la Luftwaffe, oltre a distruggere le linee ferroviarie e di comunicazione, riuscì facilmente ad avere ragione dei pochi aerei polacchi che riuscirono a decollare.[50] Un episodio di resistenza polacca si verificò nella giornata a Mokra, dove la brigata a cavallo Wolynska, supportata efficacemente dal treno corazzato Śmiały ma martoriata dalla Luftwaffe, respinse per tutta la giornata i mal coordinati attacchi della 4ª divisione corazzata e della fanteria tedesca, ritirandosi solo in serata.Nella zona di confine slovacco-polacca il XXII corpo d'armata del generale von Kleist si aprì la strada attraverso le unità polacche attestate sul fiume Dunajec, non ottenendo però, anche a causa del terreno difficile, considerevoli progressi sui Carpazi.
Il 1º settembre prese il via l'attacco tedesco ma alcuni atti furono compiuti prima delle ore 04:45, ora prevista per l'inizio del piano Fall Weiß: alle ore 04:17 a Danzica alcuni attivisti nazisti presero d'assalto un ufficio postale tenuto dai polacchi, ma gli impiegati, dotati di armi, fecero fuoco sugli assalitori riuscendo a respingerli; alle 04:26 tre Ju 87 bombardarono con precisione il dispositivo di micce, piazzate su un un ponte sulla Vistola dai polacchi per distruggerlo, al fine di chiudere quella via di accesso ai tedeschi: tale attacco, condotto a bassissima quota, ebbe successo e la distruzione del ponte fu impedita. Alle ore 04:40 venne bombardata la città di Wieluń con la morte di circa 1.200 persone ed il danneggiamento o la distruzione di un grande numero di edifici, e, poco dopo le ore 04:45, l'antiquata corazzata tedesca Schleswig-Holstein aprì il fuoco contro il deposito di munizioni contenuto all'interno della fortezza di Westerplatte.Alle ore 04:45, le artiglierie aprirono il fuoco contro gli obiettivi prestabiliti e gli aerei si lanciarono sugli obiettivi loro assegnati. Nel nord della Polonia una fitta nebbia limitò fortemente l'efficacia delle prime incursioni, mentre nella parte sud i bombardamenti aerei inflissero gravi danni alla rete ferroviaria, che in quel momento era utilizzata per il trasporto dei soldati che avevano risposto all'ordine di mobilitazione del giorno precedente. Contemporaneamente le divisioni corazzate tedesche, seguite dalla fanteria, iniziarono ad avanzare.Da nord la 3ª armata avanzò verso sud in direzione di Varsavia con il I corpo ed il II corpo, comandati rispettivamente dal generale Walter Petzel e dal generale Adolf Strauß, ed in direzione sud-ovest con il XXI corpo, comandato dal generale Nikolaus von Falkenhorst, allo scopo di unirsi con il XIX corpo corazzato, comandato dal generale Heinz Guderian, e con la Panzer-Division Kempf, comandata dal generale Werner Kempf, che avevano iniziato l'avanzata da ovest, per chiudere la tenaglia alla base del corridoio; Danzica fu occupata dalla brigata Eberhard, una forza composta da reparti delle Waffen-SS, appoggiati da elementi appartenenti alla milizia locale filo-nazista.Nel settore sud l'8ª armata avanzò in direzione di Łódź, con il duplice compito di contribuire ad accerchiare le forze polacche presenti nel settore di Poznań e di proteggere il fianco sinistro della 10ª armata che doveva puntare velocemente verso Varsavia, mentre la 14ª armata si dirigeva in direzione di Cracovia; le condizioni meteorologiche più favorevoli permisero attacchi aerei più efficaci e le forze polacche a presidio della frontiera, le quali, sulla base del piano Zachód non avevano predisposto linee di difesa mobili o progressive, furono velocemente superate dai carri armati e circondate dalla fanteria, mentre la Luftwaffe, oltre a distruggere le linee ferroviarie e di comunicazione, riuscì facilmente ad avere ragione dei pochi aerei polacchi che riuscirono a decollare.[50] Un episodio di resistenza polacca si verificò nella giornata a Mokra, dove la brigata a cavallo Wolynska, supportata efficacemente dal treno corazzato Śmiały ma martoriata dalla Luftwaffe, respinse per tutta la giornata i mal coordinati attacchi della 4ª divisione corazzata e della fanteria tedesca, ritirandosi solo in serata.Nella zona di confine slovacco-polacca il XXII corpo d'armata del generale von Kleist si aprì la strada attraverso le unità polacche attestate sul fiume Dunajec, non ottenendo però, anche a causa del terreno difficile, considerevoli progressi sui Carpazi.
Il 2 settembre la tenaglia alla base del corridoio fu chiusa dalle punte avanzate della 4ª armata e due divisioni di fanteria ed una brigata di cavalleria, appartenenti all'armata della Pomerania, vi rimasero intrappolate: solo alcune unità della brigata di cavalleria Pomorska tentarono di sfuggire dalla sacca, lanciandosi in un disperato contrattacco contro i carri armati del XIX corpo corazzato venendo praticamente annientate nella battaglia della foresta di Tuchola, mentre la sera tra il 2 ed il 3 settembre la brigata di cavalleria Podlaska sferrò un ridotto e breve attacco lungo un settore del fronte orientale prussiano, compiendo di fatto l'unica incursione polacca sul suolo tedesco.La chiusura della sacca fruttò ai tedeschi circa 15.000 prigionieri e le rimanenti forze dell'armata polacca indietreggiarono verso Varsavia per non essere tagliate fuori a loro volta dall'avanzata della 3ª armata, la quale stava proseguendo l'attacco verso la città di Mława; le difese anticarro polacche avevano momentaneamente bloccato l'attacco della divisione corazzata Kempf, che, il 3 settembre, riuscì a conquistare la città grazie all'intervento del XXI corpo comandato dal generale Albert Wodrig, il quale si fece largo tra le difese, consentendo alla divisione corazzata di circondarla velocemente, ottenendo il duplice risultato di costringere l'armata di Modlin a ritirarsi e di bloccare la guarnigione polacca, che si arrese dopo poche ore lasciando sul campo circa 10.000 prigionieri.Nel settore sud l'attacco proseguì altrettanto velocemente grazie alla 1ª divisione corazzata che respinse la 7ª divisione di fanteria polacca conquistando un ponte sul fiume Warta il 2 settembre.Una seria minaccia al gruppo d'armate Sud di von Rundstedt, conscio della precaria situazione in cui versava il suo fianco nord, avrebbe potuto essere portata dall'armata Poznań di Kutrzeba, ma Rydz-Śmigły negò più volte il permesso di procedere, al fine di evitare una battaglia decisiva sulla riva occidentale della Vistola.A Varsavia l'alto comando dell'esercito polacco si trovò, data la mancanza di comandi intermedi, tagliato fuori dalle linee di comunicazione con le sette armate che stavano ripiegando di fronte all'avanzata tedesca. Il governo polacco lanciò un appello ai paesi Alleati affinché questi mantenessero il loro impegno di entrare in guerra contro i tedeschi, ma le due potenze occidentali esitarono e l'unico atto compiuto il primo giorno di guerra fu un "ammonimento alla Germania"; il giorno 2 trascorse nell'attesa di una risposta da parte di Hitler che tuttavia non arrivò ed i due paesi, intorno alle ore 22:30, si decisero ad intimare congiuntamente un ultimatum per l'arresto delle operazioni militari in Polonia da parte della Wehrmacht con scadenza per il giorno 3, alle ore 11:00 per la Gran Bretagna ed alle ore 17:00 per la Francia.La giornata del 3 settembre iniziò con la consegna al consigliere d'ambasciata tedesco Paul-Otto Schmidt dell'ultimatum della Gran Bretagna alla Germania da parte dell'ambasciatore britannico a Berlino Nevile Henderson alle ore 09:00. Nel testo era statuito che, se la Germania non avesse dato entro due ore garanzie sufficienti in merito al ritiro delle truppe dalla Polonia, la Gran Bretagna si sarebbe considerata in guerra contro di essa, mentre alle ore 12:00, ad ultimatum britannico già scaduto e quindi resa ufficiale l'entrata in guerra della Gran Bretagna, l'omologo francese Robert Coulondre consegnò a sua volta l'ultimatum con un termine di scadenza inizialmente previsto per il giorno 4 settembre, anche se, diversamente da quello britannico, nel documento non era contenuto esplicitamente il termine "guerra", ma detto termine venne immediatamente anticipato alle ore 17:00.Scaduti i due ultimatum, ed ufficializzata l'entrata in guerra delle due potenze occidentali, seguite lo stesso giorno da India, Australia e Nuova Zelanda.Contemporaneamente l'avanzata della Wehrmacht in Polonia, affiancata da reparti delle Waffen-SS, tra le quali la divisione Leibstandarte comandata dall'Obergruppenführer Josef Dietrich, il 5 settembre la 10ª armata aveva già coperto la metà della distanza tra le basi di partenza e Varsavia; sul suo fianco sinistro l'8ª armata si stava approssimando a Łódź e la 14ª armata aveva già raggiunto i sobborghi di Cracovia.La velocità dell'avanzata tedesca indusse il marescialloEdward Śmigły-Rydz ad ordinare la creazione di un "Comando della difesa di Varsavia" affidandone il comando al generale Walerian Czuma, fino a quel momento comandante delle forze a presidio della frontiera, ed il colonnello Tadeusz Tomaszewski ne divenne il capo di Stato Maggiore. L'avanzata tedesca sorprese lo stesso Hitler, il quale, recatosi in visita al fronte nel settore nord, fu enormemente compiaciuto nel riscontrare le potenzialità che offriva l'innovativo utilizzo dei carri armati.
All'inizio della Seconda guerra mondiale, il 17 settembre 1939, sedici giorni dopo l'attacco tedesco alla Polonia, le truppe dell'Unione Sovietica, sulla base di quanto segretamente stabilito con il patto Molotov-Ribbentrop, invasero a loro volta il territorio polacco. All'inizio del 1939, l'Unione Sovietica cercò di formare un'alleanza contro la Germania nazista con il Regno Unito, la Francia, la Polonia e la Romania; nacquero tuttavia diverse difficoltà, anche dovute al fatto che Polonia e Romania non volevano permettere il passaggio delle truppe sovietiche sul loro territorio, per motivi di sicurezza collettiva.Con il fallimento dei negoziati, i sovietici rinviarono la posizione anti-tedesca e il 23 agosto 1939 firmarono il Patto Molotov-Ribbentrop con la Germania. Di conseguenza, il 1 settembre 1939 i tedeschi invasero la Polonia da ovest; i diplomatici tedeschi avevano già spinto l'Unione Sovietica ad intervenire contro la Polonia da est sin dall'inizio della guerra ma l'URSS era riluttante ad intervenire, dato che Varsavia non era ancora caduta. La decisione sovietica di invadere le parti orientali della Polonia fu convenuta dato che la zona di influenza sovietica venne comunicata all'ambasciatore tedesco Friedrich Werner von der Schulenburg il 9 settembre 1939, ma l'invasione effettiva fu rinviata.I servizi di sicurezza polacchi divennero consapevoli dei progetti sovietici intorno al 12 settembre.ll 17 settembre 1939 l'Armata Rossa invase la Polonia da est. Il governo sovietico annunciò che stava agendo per proteggere gli ucraini e i bielorussi che vivevano nelle regioni orientali della Polonia, dato che lo stato polacco era crollato nell'affrontare l'attacco tedesco e non poteva più garantire la sicurezza dei propri cittadini.L'Armata Rossa conquistò rapidamente i suoi obiettivi, sovrastando in numero la resistenza polacca.
Il 17 settembre il generale Walther von Brauchitsch proclamò, ad operazioni ancora in corso, la fine della campagna di Polonia e, contestualmente, l'attacco sovietico alle spalle dello schieramento polacco, che velocemente si era disgregato davanti alle forze meccanizzate tedesche, costrinse ciò che rimaneva dell'esercito della Polonia ad una impari lotta su due fronti, mentre Varsavia era già stata completamente circondata.La stretta finale alla capitale iniziò con una serie di bombardamenti che si sarebbero protratti, sia di notte che di giorno, per tutta la durata della battaglia e per realizzarli vennero utilizzate la 1ª e la 4ª Luftflotte, comandate rispettivamente dai generali Albert Kesselring ed Alexander Löhr, allo scopo di colpire obiettivi militari e civili che accrebbero notevolmente il numero delle vittime.Nei giorni successivi le forze tedesche sferrarono l'attacco finale a Varsavia con nove divisioni, cinque da ovest e quattro da est, preceduto, oltreché dai bombardamenti aerei, da un intenso fuoco di sbarramento realizzato da circa 70 batterie di artiglieria da campo e da 80 di artiglieria pesante; il 20 settembre le forze provenienti dalla riva est della Vistola riuscirono a penetrare nel quartiere di Praga, venendone tuttavia respinte dalla resistenza della Dowództwo Obrony Warszawy e da quella parte di popolazione civile che aveva deciso di non arrendersi e di imbracciare le armi;la situazione all'interno della città era sempre più disperata , il 21 settembre, tutte le rappresentanze diplomatiche neutrali furono evacuate dalla capitale mentre, il 22 settembre, Hitler, che si era recato in visita alle truppe che stazionavano nella periferia di Varsavia, ordinò all'8ª armata di attaccarla da ovest, in modo che i profughi in fuga si dirigessero nel territorio ormai occupato dai sovietici, allo scopo, una volta terminate le ostilità, di non occuparsene.l 24 settembre tutte le unità tedesche impegnate nell'attacco a Varsavia furono poste sotto il comando del generale Blaskowitz ed il giorno successivo iniziò, preceduta da due giorni consecutivi di bombardamenti aerei, un'ulteriore offensiva che, nonostante la strenua difesa, permise ai tedeschi di cominciare a farsi strada all'interno dei quartieri di Mokotów e di Praga, mentre la situazione della popolazione civile, a causa dei bombardamenti e dei combattimenti incessanti, peggiorava continuamente: la mancanza di cibo e di medicinali, unita alla mancanza di acqua dovuta alla distruzione degli acquedotti, il cessato funzionamento della rete elettrica e telefonica e la presenza di 16.000 soldati e di un numero imprecisato di civili feriti, rendeva la situazione non più sostenibile. Il 26 settembre il generale Rómmel chiese un cessate il fuoco per negoziare la resa, ma stavolta furono i tedeschi a rifiutarla, sostenendo che avrebbero accettato solo una proposta di resa incondizionata.Viste le condizioni ormai disperate delle forze armate e della popolazione civile all'interno della città i polacchi furono costretti ad accettare e, a mezzogiorno del 27 settembre, il generale Kutrzeba avviò le trattative con il generale Blaskowitzper la resa di Varsavia; i combattimenti cessarono ed il giorno successivo venne firmata la definitiva capitolazione della capitale polacca con l'ingresso delle truppe tedesche nella città. La campagna del 1939 fu il primo esempio di un nuovo metodo di condurre la guerra, per il quale gli strateghi di Berlino coniarono il termine "Blitzkrieg", (guerra lampo), dove le forze tedesche sperimentarono e misero appunto sul campo le tattiche di combattimento impiegate sul finire della prima guerra mondiale con la moderna tecnologia offerta dai carri armati, dagli aerei e dalle radiocomunicazioni, allo scopo di creare una nuova modalità di guerra caratterizzata dall'uso combinato di quelle nuove forze.Al termine della campagna di Polonia, il paese fu spartito tra la Germania, l'Unione Sovietica.

