SUCCEDEVA OGGI

28 LUGLIO 1914: IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE.
Ad un mese dall'assassinio a Sarajevo dell'Arciduca Francesco Ferdinando per mano di un nazionalista serbo-bosniaco, in un crescendo di tensioni, scoppia la prima guerra mondiale: l'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia. La catastrofe dilaga in Europa.
Vienna, dopo aver ottenuta mano libera dalla Germania, il 23 luglio aveva lanciato un ultimatum alla Serbia ritenendola corresponsabile dell'attentato in quanto concedeva rifugio agli indipendentisti slavi. Si voleva dare un buon esempio di severità a tutti i popoli dell'impero e cercare così di porre termine ai numerosi moti rivoluzionari e sovversivi della penisola balcanica.
I generali Austriaci confidavano in una rapida e semplice campagna militare priva di ostacoli significativi. Invano le cancellerie europee, specie il ministro degli Esteri britannico E. Grey, cercarono di trovare una soluzione pacifica.
La catena delle alleanze fece poi precipitare la situazione: la Russia rispose con una mobilitazione generale. Il 1° agosto la Germania dichiarò guerra alla Russia, due giorni dopo alla Francia, violò anche la neutralità di Lussemburgo e Belgio.
Questi atti di forza convinsero gli inglesi ad entrare in guerra contro la Germania. Dopo poche settimane anche il Giappone entrò nel conflitto, in quanto alleato della Gran Bretagna. Francia, Gran Bretagna e Russia sancirono una vera e propria alleanza con il Patto di Londra del 4 settembre. La Turchia, timorosa della Russia e legata alla Germania, decretò la chiusura degli stretti a fine settembre e si unì il 12 novembre agli Imperi centrali.
Il Portogallo si schierò a fianco dell’Intesa. Alleata degli Imperi centrali, l’Italia rimase inizialmente neutrale. La mancata consultazione da parte degli alleati e il carattere offensivo della guerra ne giustificavano giuridicamente la posizione. Tuttavia nel mese di aprile 1915 firmò a Londra un patto segreto con il quale s'impegnava ad entrare nel conflitto a fianco di Francia e Inghilterra. E cos' fece il successivo 24 maggio 1915 a fianco dell'Intesa contro gli ex alleati.
In Russia, nella primavera del 1917 scoppiarono diverse rivolte che costrinsero lo Zar Nicola II all'abdicazione. L'esercito stanco e sfiduciato si sfaldava, i soldati a milioni tornavano a casa. Prendeva il potere il partito bolscevico di Lenin che firmerà l'armistizio di Brest-Litovsk nel dicembre 1917, e poi il trattato di pace con la Germania. La Russia usciva così dal conflitto perdendo Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia.
Nell' aprile 1917 gli Stati Uniti entrarono nel conflitto dichiarando guerra alla Germania. Questo comportò l'arrivo non solo di truppe fresche, ma di viveri, materiali, prestiti. L'armistizio, che fu il preludio alla fine delle ostilità, entrò in vigore l'11 novembre 1918.
L’Europa nel suo complesso sarebbe uscita dal conflitto con un pesantissimo bilancio: circa 8 milioni di morti e 20 milioni di feriti oltre alle distruzioni e ai debiti, lasciando irrisolti gravissimi problemi che sarebbero stati poi alla radice della Seconda Guerra Mondiale.