GABRIELE D'ANNUNZIO celebrò il quarto anniversario della guerra scatenata dall'Austria volando sulla città di Vienna per affermare la superiorità dell'esercito italiano. Con una squadriglia di Sva monoposto, battezzata la "Serenissima", pilotati da GIORDANO GRANZAROLO, GINO ALLEGRI, ANTONIO LOCATELLI, PIETRO MASSONI, ALDO FINZI, GIUSEPPE SARTI e LUDOVICO CENSI e uno Sva a biposto, pilotato dal capitano PALLI, nel quale si trovava il maggiore Gabriele D'Annunzio decollarono da un aeroscalo vicino a Padova.
Ogni velivolo portava un carico di venti kg di manifestini con due messaggi, i cosiddetti "l'arme lunga della gesta inerme" che lasciarono cadere sui cieli di Vienna.
L PRIMO MESSAGGIO:
"Viennesi! imparate a conoscere gli Italiani.
Noi voliamo su Vienna, potremmo lanciare bombe a tonnellate. Non vi lanciamo che un saluto a tre colori: i tre colori della libertà.
Noi non facciamo la guerra ai bambini, ai vecchi, alle donne. Noi facciamo la guerra al vostro governo nemico delle libertà nazionali, al vostro cieco testardo crudele governo che non sa darvi né pace né pane, e vi nutre d'odio e d'illusioni.
Viennesi!
Voi avete fama d'essere intelligenti. Ma perché vi siete messa l'uniforme prussiana? Ormai, lo vedete, tutto il mondo si è volto contro di voi.
Volete continuare la guerra? Continuatela. E' il vostro suicidio. Che sperate? La vittoria decisiva promessavi dai generali prussiani? La loro vittoria è come il pane dell'Ucraina: si muore aspettandolo.
Popolo di Vienna, pensa ai tuoi casi. SveIgliati!
Viva la libertà!
Viva l'Italia!
Viva l'Intesa!
IL SECONDO MESSAGGIO:
"In questo mattino d'agosto, mentre si compie il quarto
anno della vostra convulsione disperata e luminosamente comincia l'anno della nostra piena potenza, l'ala tricolore vi apparisce all'improvviso, come l'indizio del destino che si volge. Il destino si volge. Si volge verso di noi con una certezza di ferro. E' passata, per sempre l'ora di quella Germania che vi trascina, vi umilia e vi infetta.
La vostra ora è passata.
Come la nostra fede fu la più forte, ecco che la nostra volontà predomina.
Predominerà sino alla fine. 1 combattenti vittoriosi del Piave, i combattenti vittoriosi della Marna lo sentono, lo sanno con un'ebbrezza che moltiplica l'impeto; ma se l'impeto non bastasse, basterebbe il numero, e questo è detto
Per coloro che usano combattere dieci contro uno.
L'Atlantico è una via che non si chiude ed è una via eroica come dimostrano i novissimi inseguitori che hanno colorato l'Ourcq di sangue tedesco.
Sul vento la vittoria che si leva dai fiumi della libertà, non siamo venuti se non per la gioia dell'arditezza, non siamo venuti se non per la prova di quel che potremo osare e fare quando vorremo, nell'ora che sceglieremo.
Il rombo della giovine ala italiana non somiglia quello del bronzo funebre nel cielo mattutino.
Tuttavia la lieta audacia sorprende fra Santo Stefano e il Graben una sentenza non revocabile, o viennesi. Viva l'Italia!
GABRIELE D'ANNUNZIO