Sono Sarah e Selene le prime due alpine di guardia sul Grappa
CRESPANO. Albe strepitose, tramonti mozzafiato, romantiche nebbie appoggiate «come coperte» sui tornanti della strada Cadorna, davanti all’immensa distesa di pietra del sacrario in cui riposano 22.900 soldati caduti in guerra: il tempo sul Grappa scorre lento e silenzioso, lunghe meditazioni nel rispetto di chi qui ha sacrificato la propria vita per i valori in cui credeva. Lo sanno bene Selene Sfarra, 20 anni di L’Aquila, e Sarah Sanvito, 21 di Monza, le prime due alpine assegnate al presidio militare che svolge servizio di vigilanza e custodia sul monte sacro alla Patria. Sono le prime donne chiamate a sorvegliare l’ossario-sacrario, costruito nel 1935, su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Sono arrivate a fine novembre. Di stanza al 7° Reggimento Alpini di Belluno, hanno scelto di dedicare un anno della loro vita a servire l’Italia. Sono militari in ferma breve. Hanno già cinque mesi di servizio attivo e davanti a loro, prima di congedarsi, altri sette. Nel loro nuovo incarico rispondono al maresciallo Simmaco Smeragliuolo. È lui che da alcuni anni si occupa dell’area del sacrario militare di Cima Grappa, che comprende anche la galleria “Vittorio Emanuele” e il museo della Grande Guerra.
Mimetica e cappello con l’immancabile penna nera, Sarah e Selene sono le prime donne a svolgere questo servizio sul Grappa. La loro presenza non è passata inosservata a chi in questi giorni è salito a rendere omaggio ai caduti in guerra.
Due facce pulite, sorridenti ma dal carattere deciso come lo richiede la dura disciplina militare.
Soldatesse 2.0 che postano sui loro profili Facebook splendide immagini del Grappa. Nessuna dichiarazione ufficiale: la disciplina dell’esercito è ferrea. «Qui è bellissimo», si lasciano sfuggire dominando un panorama che dai 1.700 metri di Cima Grappa scende nei giorni più limpidi fino alla laguna veneziana. «Quando il Veneto ti entra nel cuore ...», commentano una suggestiva veduta notturna da Cima Grappa, mentre il freddo sferza il volto senza scalafirne la determinazione. E raccolgono la benevola invidia di tanti amici alpini. Selene ha scelto l’avventura militare dopo aver conseguito la maturità scientifica al liceo Bafile, nella sua L’Aquila. Sarah, «idonea ai reparti speciali», prima di approdare a Belluno, è stata nella caserma di San Candido in Trentino. In comune hanno la freschezza dei vent’anni e un amore per la Patria che profuma di tempi andati. Passeranno un paio di mesi sul Grappa.
La presenza alpina ha un alto valore simbolico per questo luogo, calvario della Grande Guerra. Dopo l’abolizione dal primo gennaio 2015 del servizio di leva obbligatorio,nubi dense si erano appoggiate sul Grappa. Si era temuta la soppressione del presidio.E, invece, nubi dissolte con l’assegnazione di due militari sempre presenti.
Da fine novembre la novità di una presenza femminile, subito apprezzata da turisti ed escursionisti.
Alessia de Marchi