Un vero e proprio sfregio. Così si può definire il gesto compiuto da ignoti ai danni del Sacrario degli Alpini del Colle di Nava, dove fra l’altro riposano i resti del generale Emilio Battisti, ultimo comandante della divisione Cuneense che combatté fra i ghiacci della Russia. I ladri, o semplici vandali, visto che da rubare non c’era nulla, hanno forzato la serratura della porta in legno della cappella, dove hanno spaccato e gettato a terra i piedistalli delle candele votive, forse alla ricerca di qualche spicciolo.

Ad accorgersi del disastro sono stati alcuni alpini in congedo della Sezione Ana di Imperia che domenica scorsa sono andati al Sacrario. I danni sono stati per fortuna limitati e la situazione è stata subito riportata alla normalità. Ma negli alpini in congedo e non solo resta l’amarezza nel cuore per un gesto inqualificabile e inspiegabile.

Era il 17 settembre del 1950 quando al Colle di Nava venne inaugurato il Sacrario dedicato ai Caduti alpini. L’iniziativa era partita dal capogruppo di Sanremo Giuseppe Colombo, gruppo che all’epoca faceva parte della sezione di Savona: quella di Imperia non era stata ancora ricostituita. All’edificazione parteciparono tutte le sezioni liguri dell’Ana, l’Associazione nazionale che raggruppa gli Alpini in congedo e da quel giorno di settembre si decise di istituire un Raduno alpino ogni anno a Nava, nel primo fine settimana di luglio. Il Sacrario è dunque un simbolo di grande importanza. Un’importanza incrementata dal fatto che il generale Emilio Battisti, ultimo comandante della divisione alpina Cuneense, formata per la maggior parte da cittadini liguri e piemontesi, che combatté nella campagna di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale, chiese e ottenne di poter essere sepolto proprio qui. I suoi resti si trovano ora nella cappella assaltata dai vandali. Che venne realizzata nel 1958 e ampliata nel 1980 dai giovani della sezione Ana di Imperia.

Nel Sacrario troneggia anche un’aquila che fu benedetta nel 1950 da don Francesco Testa, cappellano del Battaglione Borgo San Dalmazzo, di cui aveva fatto parte, fra gli altri, la Medaglia d’Oro imperiese tenente Alessandro Anselmi, caduto il 20 gennaio 1943 nella terribile battaglia di Novo Postojalovka, dove combattè anche il compianto Giacomo Alberti. Nella stessa battaglia venne catturato il tenente Andrea Gerbolini di Sanremo, poi deceduto in prigionia per le gravi ferite riportate, anch’egli decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare.