Situato a 1226 metri di altitudine, questo Ossario è legato all’importanza degli avvenimenti qui accaduti.
La cima venne conquistata il 25 maggio 1916 dieci giorni dopo l’inizio della Strafexpedition, posizione per gli austriaci di estrema importanza nell’impedire il transito di mezzi e truppe italiane durante il giorno. La riconquista italiana avvenne il 23 luglio 1916 per mano di alcuni alpini del battaglione Val Leogra, scalatori professionisti che riconquistarono interamente la vetta.
I reparti austro ungarici della terza divisione Edelweiss non riuscirono a riconquistare la cima, e decisero quindi di farla saltare, scavando cunicoli e organizzando camere di scoppio cariche di 14.200 kg di esplosivo.
La mattina del 23 settembre, alle 5:45, avvenne l’esplosione che decimò l’intera brigata di fanteria Sele e la 136 Compagnia Zappatori del 63° Battaglione del Genio. Gli austriaci riuscirono quindi a riconquistare il Monte con la mina e difenderlo con 5 avamposti sparsi lungo il perimetro.
Ma il genio militare italiano iniziò a scavare un camminamento, dal Caviojo alla quota Neutra, creando diverse postazioni per mitragliatrici e caverne per cannoni da 65mm, tutte collegate da una galleria a gradini che sale sino quasi alla cima del rilievo.
La mina, i combattimenti per riprendere la vetta, fecero perdere la vita di 1.137 uomini dell’esercito italiano, tra feriti, morti e dispersi ancora sepolti e custoditi sotto le macerie.
Dopo dieci anni dalla fine del conflitto Mondiale, il 22 settembre 1929 venne inaugurato il sacello sul margine meridionale del cratere, ad opera dell’architetto Thom Cevese, a forma quadrata aperta lateralmente ed introdotto da una scalinata che introduce all’imponente pietra ricavata dall’esplosione, la quale funge da altare.
Sono qui custoditi i resti di 1.210 militi ignoti raccolti sul campo di battaglia o esumati da sepolture provvisorie.
Tra le curiosità legate a questo luogo, il Monte Cimone fu lo scenario dove morì Antonio Bergamas, figlio di Maria, la donna simbolo di tutte le madri dei militi, la quale scelse il Milite Ignoto ad Aquileia nel 1921.
Il percorso escursionistico offre la possibilità di ripercorrere, tra resti di trincee e il fitto bosco, una camminata meditativa in ricordo degli avvenimenti tragici qui avvenuti.
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