Notiziario: Roma, addio a Sisto Quaranta: era l'ultimo sopravvissuto al rastrellamento del Quadraro

Roma, addio a Sisto Quaranta: era l'ultimo sopravvissuto al rastrellamento del Quadraro

Aveva 93 anni. Era tra i 947 uomini portati via dal quartiere il 17 aprile del 1944 da polizia fascista e Gestapo

di LUCA MONACO
È morto, a 93 anni, Sisto Quaranta, l'ultimo dei sopravvissuti al rastrellamento del Quadraro. Era il 17 aprile del 1944 quando la polizia fascista e la Gestapo e agli ordini del comandante Kappler diedero il via all'"Operazione balena", che culminò con la deportazione nei campi di concentramento tedeschi di 947 uomini: fu la punizione inferta al quartiere, tra le zone più attive del Paese nella lotta antifascista. Oggi, a ricordare quei fatti, c'è anche un murales dipinto tre anni fa in via Monte del Grano dall'artista romano Lucamaleonte. Simboleggia un "nido di vespe", proprio come i tedeschi avevano soprannominato, con disprezzo, la "borgata ribelle".
 
Quaranta, insieme all'ex presidente del municipio V, il dem Giammarco Palmieri, negli ultimi 10 anni si era speso con ancor maggiore impegno "affinché quella memoria diventasse un patrimonio comune, non solo nel quartiere ma nella città e nel Paese. Io - aggiunge Palmieri - credo che lui abbia fatto un gran lavoro e abbia rivestito un ruolo fondamentale per portare alla luce l'immane tragedia che colpì il Quadraro: fino a pochi anni fa non era così conosciuta".
 
Con la scomparsa di Quaranta, ricorda con commozione l'Anpi di Roma, "se ne va un pezzo enorme della narrazione sui fatti del '44, ma grazie all'impegno di tanti, quella narrazione è diventata fondante nell'identità di un quartiere".  È d'accordo anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: "Con lui - sottolinea - il rastrellamento del Quadraro è entrato nei libri di storia. Oggi è una memoria popolare che resta patrimonio di tutti".
 
Erica Battaglia, già consigliera Pd al municipio VII ed ex consigliera comunale, avverte:  "È grazie a persone come Sisto che tanti di noi hanno oggi conosciuto la storia di quel "nido di vespe" che fu il Quadraro della Resistenza romana e le atrocità di un rastrellamento che portò via dal quartiere quasi mille uomini. Tra i pochi che sopravvissero ai campi di lavoro forzato nazista c'era Sisto che, nonostante il dolore del ricordo, al suo ritorno ebbe il coraggio insieme ad altri di raccontare quella storia". Poi sottolinea l'impegno per la sedimentazione di una coscienza civile e anti-fascista: "Sisto ha raccontato quelle vicende nelle piazze, nelle scuole, tra le gente. Alla sua narrazione - rileva - si deve il percorso che ha  riconosciuto al Quadraro la medaglia d'oro per la Resistenza. Noi tutti sappiamo oggi cosa successe quel 17 aprile 1944. Noi tutti sappiamo oggi perché il Quadraro era e resta la Borgata Ribelle".
 
I funerali si sono svolti venerdì 6 ottobre, alle ore 11.30 nella chiesa di San Giuseppe Cafasso, in piazza Cardinali a Torpignattara. "Ciao Sisto - è il saluto dell'Anpi - ...cor Quadraro nel core".