Mi chiamo Roberto Zamboni e dal 1994 raccolgo i dati di quei militari o civili morti in prigionia o per motivi di guerra, che alla fine del secondo conflitto mondiale furono esumati dai luoghi di prima sepoltura e traslati nei cimiteri militari italiani in Germania, Austria e Polonia dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra (Onorcaduti – Ministero della Difesa), ente preposto alla ricerca ed alla sistemazione delle loro Spoglie.
Nel dopoguerra, lo stesso Onorcaduti purtroppo non riuscì ad informare tutti i congiunti dell’avvenuto spostamento (le cause di questa mancata comunicazione non sono sicuramente da addebitare in toto al Commissariato Generale – infatti si sono riscontrati anche molti casi di non avvenuta trasmissione tra gli uffici comunali e i famigliari e non ultimo – anche se può sembrare strano – tra i diretti interessati – come genitori, mogli o fratelli – e gli eredi). Fatto sta che a causa di tutto ciò, migliaia di Caduti finirono in un sorta di limbo burocratico che non permise di far conoscere ai discendenti il loro preciso luogo di sepoltura.
Non sono uno storico e neppure un ricercatore di professione, sono solo un semplice cittadino, un ricercatore volontario che ha deciso d’impegnarsi per quella che ritiene una nobile causa: evitare che tutti questi Caduti vengano dimenticati.
Per senso civico e per dovere d’informazione dedico gran parte del mio tempo libero a questo tipo di ricerche che svolgo autonomamente e senza nessun aiuto economico dal 1994.
L’obbiettivo che mi sono prefissato fin dall’inizio è quello di raggiungere in maniera capillare le famiglie di tutti questi poveri sventurati per informarli sulla sorte dei loro cari.
A questo proposito, dopo aver inviato gli elenchi dei caduti a diverse testate giornalistiche per la pubblicazione, dal giugno del 2013, ho iniziato a contattare personalmente molti dei comuni di nascita dei Caduti riscontrati, fornendo alle amministrazioni i dati da me archiviati sui loro concittadini e invitandoli a ricercarne i parenti per metterli al corrente che i loro padri, fratelli, zii o nonni non sono mai stati dei «dispersi».
Cronologia
Tutto è iniziato nel 1994, quando decisi di ricostruire gli ultimi mesi di vita di un mio parente, deportato e morto nel campo di concentramento di Flossenbürg.
Dopo tre anni di ricerche in Italia e in Germania, rintracciai con certezza la sua sepoltura nel Cimitero militare italiano d’onore di Monaco di Baviera.
Nel 1999, con l’aiuto di alcuni parlamentari e su pressione della Comunità Ebraica di Roma, riuscii a far modificare la legge che ne vietava il rimpatrio (II° comma dell’articolo 4 della Legge 9 gennaio 1951, n° 204) e a far rientrare i resti del mio congiunto nel dicembre dell’anno successivo.
Nel 2001, avendo riscontrato che i parenti di molti dei Caduti (deportati civili per motivi politici o razziali) sepolti nello stesso cimitero dov’era stato inumato mio zio (Monaco di Baviera) non erano a conoscenza della sorte dei loro cari, iniziai a cercarli, mettendoli al corrente di dove si trovassero le tombe del loro cari e della possibilità di rimpatriarne i resti.
Nel 2003 estesi le ricerche ai Caduti (sempre e solo deportati civili per motivi politici o razziali) sepolti nei cimiteri militari italiani di Amburgo e Francoforte sul Meno, cercando di rintracciare i parenti.
Due anni dopo, iniziai a pubblicare gli elenchi di questi Caduti su un primo sito internet.
Nel marzo del 2009 mi venne consegnato da Onorcaduti l’elenco generale degli italiani sepolti nei cimiteri militari italiani e potei così estendere le ricerche, oltre che ai deportati civili sepolti in Germania, Austria e Polonia, anche ai lavoratori liberi o coatti (e loro famigliari) e agli Internati Militari Italiani.
Dal marzo del 2009 al maggio del 2013, digitalizzai e suddivisi per comune, provincia e regione, gli oltre 16.000 nominativi dei Caduti sepolti in terra austriaca, tedesca e polacca, stabilendone le province di nascita, assegnando ad ogni nominativo, dove possibile, la posizione tombale e riscontrando tutti i dati su documenti o testi già noti.
Nel maggio del 2013 pubblicai in forma integrale gli elenchi di base elaborati di tutti i Caduti fornitimi dal Commissariato Generale sul sito «Dimenticati di Stato» e iniziai la ricerca (tuttora in corso) dei parenti.
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