Notiziario: ORTIGARA ,15 Giugno 1917 "OPERAZIONE ANNA".

ORTIGARA ,15 Giugno 1917 "OPERAZIONE ANNA".

Questa notte alle ore 02.00 scatterà la nostra controffensiva per scacciare gli italiani dalla q. 2071 dell'Ortigara.
È dal 10 giugno che le truppe nemiche tengono questa posizione, minacciando tutto il nostro schieramento che taglia trasversalmente l'orlo settentrionale dell'altopiano. I collegamenti diretti tra la 6a divisione di fanteria e la 18a sono interrotti dall'intrusione italiana sulla quota 2071 e la sottostante 2007.
Questo contrattacco è stato organizzato piuttosto in fretta. Il comando di Corpo d'Armata e di divisione sono preoccupatissimi per questa situazione e forse stanno forzando troppo i tempi. Queste azioni controffensive vanno organizzate con precisione. Le truppe devono essere perfettamente orientate sul terreno e la conoscenza di quest'ultimo deve essere perfetta! Anche l'artiglieria deve essere orientata in maniera corretta, con una scorta di munizioni sufficiente. Speriamo che il valore delle nostre brave truppe possa bastare per raggiungere lo scopo che gli alti comandi si sono prefissato, e che il tutto sia organizzato nel miglior modo possibile.
Per dirigere l'attacco è stato appositamente chiamato dalla Val Sugana il Tenente Colonnello Baszel. Le truppe scelte per l' azione sono tutte affidabili e valorosissime. Si tratta di tre battaglioni e mezzo: il II/14°( il mio battaglione ), il III/59°, il IV/ 14° e due compagnie d'assalto formate con elementi scelti del 14°, 17° e 59° fanteria.
L'equipaggiamento delle squadre d'assalto, perfettamente adeguato per questo tipo di azioni, è il seguente: sacco viveri con due razioni di riserva, una coperta, 6 sacchi a terra, 150 cartucce, 6 bombe a mano, l'elmetto d'acciaio, maschera antigas e diverse pinze tagliafili, per allargare i varchi che la nostra artiglieria aprirà nei reticolati nemici. Le colonne dei portatori, che dovranno "alimentare" le squadre d'assalto in maniera costante, avranno per ogni uomo 300 cartucce e 10 bombe a mano. Ogni compagnia sarà dotata di pistole lanciarazzi con relative cartucce.
Le tenebre hanno oramai sommerso uomini e cose. Solo una leggera brezza proveniente dalla Val Sugana disturba la quiete di questa nottata limpida e serena.
È la calma che precede la tempesta.
La marcia d'avvicinamento è completata. I reparti d'assalto sono schierati lungo un ampio semicerchio compreso tra la q. 2060 e la q. 2107. Il mio battaglione dovrà attaccare la q.2071 seguendo lo strapiombo che da sulla Val Sugana, con un attacco frontale che esclude ogni possibile aggiramento.
Sono le 02.00.
Inizia il fuoco accelerato dei nostri cannoni!
È una girandola infernale di scoppi che si abbatte sulle trincee e sui reticolati degli italiani. I nostri elmetti luccicano ad ogni esplosione e respingono le pietre che cadono fin sulle nostre posizioni.
Il fuoco di preparazione durerà solamente 30 minuti. Poi, attraverso il fumo delle ultime esplosioni, attaccheremo a fondo le trincee nemiche.
Sono le 02.29.
Mancano pochi secondi, dobbiamo tenerci pronti. Dovremo guadagnare quel minuto decisivo che deciderà l'esito della battaglia.
È il momento!
Fuori dai ripari! Bisogna correre velocissimi, anche se il terreno è maledettamente ripido e sassoso. Correre e riconoscere i centri di resistenza nemici e inondarli di bombe a mano! Una mitragliatrice italiana entra subito in azione, seguita da altre tre. Maledizione! Il bombardamento non è riuscito a neutralizzare queste maledette sputa fuoco! I nostri plotoni d'assalto attaccano disperatamente e hanno già delle perdite sensibili in morti e feriti.
Il combattimento si trasforma in una mischia feroce, un corpo a corpo che i nostri soldati affrontano con il coraggio della disperazione. Il buio della notte, le vampe delle bombe a mano, gli spari, le raffiche delle mitragliatrici, le urla disperate di uomini che si affrontano con la baionetta e il pugnale.
Tutto rende il campo di battaglia un vero inferno allucinante!
Quota 2071 è nostra! Le trincee sono colme di morti e di feriti che urlano il loro dolore disumano! Gli alpini però non sono rassegnati, contrattaccano immediatamente! Eccoli che arrivano! Il nostro fuoco però non basta per fermarli! Servono bombe a mano, bombe a mano!
Dannazione!
Il loro impeto ci ricaccia indietro di 200 metri, siamo ancora daccapo! Con le pistole lanciarazzi segnaliamo all'artiglieria di riprendere il tiro d'annientamento.
Sono le 03.30...
L'azione dei cannoni dura 10 minuti.
Bisogna riprovare ad attaccare, sperando che gli italiani siano rimasti scossi da questa ripresa di fuoco della nostra artiglieria.
I plotoni ritentano l'assalto, schivando i morti e i feriti disseminati sul terreno.
Le mitragliatrici italiane, imperterrite, riprendono il loro canto di morte.
HURRA`! HURRA`!
Gridiamo per farci coraggio a vicenda!
Riusciamo ad entrare ancora nei trinceramenti tenuti dagli italiani.
I caduti si ammassano in veri e propri strati. Ancora una volta la cima intermedia dell'Ortigara è nostra! Gli alpini però sembra che abbiano delle riserve infinite! Eccoli ancora che tornano, con una determinazione granitica!
Non c'è niente da fare!
Ci ricacciano ancora indietro!
Ormai inizia ad albeggiare.
Il colore del sangue e i volti straziati dei caduti si distinguono benissimo, adesso!
Riproviamo ancora una volta, non possiamo mollare così, dopo tutti questi sacrifici! Riusciamo per la terza volta a toccare gli spalti insanguinati delle trincee di q.2071 e per la terza volta ne veniamo ricacciati! Le perdite nostre e del nemico sono terribili. Il terreno sembra rivoltato e squarciato. I lamenti dei feriti sono insopportabili. La battaglia lentamente si spegne. C'è ancora qualche piccolo scontro lungo la linea. Gli alpini tentano addirittura di avanzare verso il Passo di Val Caldiera e verso la q.2107 ma sono sbaragliati dal fuoco frontale e laterale delle nostre mitragliatrici.Questo contrattacco è fallito, il nemico resta padrone della q.2071. I resti stremati dei nostri battaglioni riguadagnano le linee arretrate. Quanti caduti e quanta sofferenza su questa montagna maledetta! L'Ortigara assiste indifferente al sacrificio disperato di migliaia e migliaia di uomini.
Come andrà a finire questa battaglia, combattuta tra queste cime e questi valloni?
In questo sanguinoso scontro gli austriaci ebbero 600 uomini fuori combattimento. Gli italiani invece ne conteranno 1.444
La battaglia dell'Ortigara durerà ancora due settimane, aggiungendo altre atroci sofferenze per le truppe italiane e austriache.
Impegnate in un confronto sanguinoso che diventerà leggendario.

G.M.
Pagina del Gruppi Grande Guerra 1915-1918