NAZARIO SAURO

Capodistria 20 settembre 1880 – Pola, 10 agosto 1916

Nazario Sauro è uno dei simboli dell'irredentismo italiano e di quello istriano in particolare ed il suo nome è indissolubilmente legato ai martiri della Grande Guerra.
Nativo di Capodistria, marinaio ed attivo irredentista allo scoppio della Grande Guerra si arruolò nella Regia Marina italiana raggiungendo il grado di tenente di vascello.
Dopo varie azioni importanti che gli valsero anche una Medaglia d'Argento al Valor Miliatre, venne catturato nel luglio 1916 e condannato a morte da una corte imperiale per alto tradimento, venne giustiziato nel carcere di Pola il 10 agosto dello stesso anno.
Per il suo valore ed il suo attaccamento alla Patria venne insignito dalla Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.
Il suo corpo riposa ora al Tempio Votivo del Lido di Venezia.

"Dichiarata la guerra all'Austria, venne subito ad arruolarsi volontario sotto la nostra bandiera per dare il contributo del suo entusiasmo, della sua audacia ed abilità alla conquista della terra sulla quale era nato e che anelava a ricongiungersi all'Italia. Incurante del rischio al quale si esponeva, prese parte a numerose, ardite e difficili missioni navali di guerra, alla cui riuscita contribuì efficacemente con la conoscenza pratica dei luoghi e dimostrando sempre coraggio, animo intrepido e disprezzo del pericolo. Fatto prigioniero, conscio della sorte che ormai l'attendeva, serbò, fino all'ultimo, contegno meravigliosamente sereno, e col grido forte e ripetuto più volte dinnanzi al carnefice di «Viva l'Italia!» esalò l'anima nobilissima, dando impareggiabile esempio del più puro amor di Patria."
Alto Adriatico, 23 maggio 1915 - 10 agosto 1916

L'immagine può contenere: 1 persona, il seguente testo "Caro Nino, NAZARIO SAURO CAPODISTRIA, 20 SETTEMBRE 10 1916 AZIONE forse comprendi altrimenti comprenderaif qualche anno quale mio dovere Diedi Libero nomi sulla carta; questi nomi avevano bisogno del suggello uramento Uho Io muoio col solo dispiacere buonissimi figli viene aiuto padre, questa ai tuoi Patria amato padre, Nino, avranno comprendere, sarete sempr ovunque prima di tutto italiani! miei baci la mía benedízione. Dà un mia quella tutti soffrirà amate vostra madre! porta mio padre. saluto Venezia, maggio 1915 Lettera testamento ai figli"