Notiziario: MORIRE DI PAURA

MORIRE DI PAURA

Shell shock e le fucilazioni di San Vito di Leguzzano, la giustizia militare inglese e italiana a confronto
Paolo Gubinelli, Giovanni Dalle Fusine, Paolo Snichelotto
“Scemi di guerra”, così venivano definiti i soldati della Grande Guerra che, sottoposti ai profondi traumi fisici e psicologici imposti dal conflitto, manifestavano sintomatologie funzionali che li rendevano, spesso, inabili al servizio. Erano gli shell-shocked, i traumatizzati dai bombardamenti. Molto si è scritto sul significato di “fuga dalla guerra” che questo tipo di sindrome evidenziava, meno sono stati esplorati i risvolti giuridici che rendevano i soldati colpiti da shell-shock incapaci di “intendere e valore”. E li rendevano, quindi, autori di reati punibili con la fucilazione. Come nell’episodio, inedito, di San Vito di Leguzzano.

Note biografiche sull'autore

Paolo Gubinelli, magistrato, è nato a Macerata vive e lavora ad Ancona, dove svolge le funzioni di
Sostituto Procuratore della Repubblica, occupandosi in particolare di reati contro la Pubblica
Amministrazione, contro l’ambiente e di criminalità organizzata. Per i tipi di Gaspari ha pubblicato:
Sparate dritto al cuore. La decimazione di Santa Maria La Longa e quella inglese a Etaples (2014),
con prefazione di Alberto Monticone.

Giovanni Dalle Fusine dal 2007 al 2014 giornalista iscritto all’Albo del Veneto, periodicamente pubblica
articoli e contributi a carattere storico su riviste a tiratura locale e nazionale. Ha collaborato con RAI Storia
come consulente sull’alimentazione durante il conflitto 1914-1918 e con la produzione di documentari
per History Channel. Svolge ricerche e approfondimenti storiografici sul recupero bellico
dal Dopoguerra ai giorni nostri.

Paolo Snichelotto si dedica a indagini sulla storia di San Vito di Leguzzano e di altre realtà vicine.
Collabora con una certa continuità a periodici locali come «La Giara», semestrale di cultura e
società di San Vito e «Sentieri culturali in Valleogra» dell'Unione montana Pasubio Alto Vicentino,
dove, negli ultimi numeri, ha proposto contributi sul primo conflitto mondiale.