Nel campo di concentramento costruito in Austria dai nazisti è quasi ultimato l'elevatore per i visitatori disabili. Ma non si placano le polemiche: "È arrivato intatto fino ai giorni nostri ma questo intervento cambierà per sempre la percezione". Nel lager morirono 100mila persone
di PAOLO BERIZZILa torre in cemento è già lì, color grigio chiaro: si alza accanto al muro di pietra che racchiude l'area dove erano internati i deportati, quei 100mila prigionieri che trovarono la morte nel più grande campo di concentramento costruito in Austria dai nazisti. Una torre di cemento appena eretta e destinata a ospitare un ascensore per consentire ai visitatori disabili di superare il dislivello tra il cortile delle autorimesse e l'area di cui sopra. Ma se, diciamo, il fine può essere più che giustificato, resta il fatto che il campo di Mauthausen-Gusen dopo 80 anni di storia (fu aperto nel 1938, subito dopo l'annessione dell'Austria al Reich nazista) subisce un intervento architettonico che sta sollevando forti polemiche.
Contro il progetto - già in fase avviata - della torre-elevatore hanno preso una dura posizione il Comitato Internazionale di Mauthausen (Cim, l'organismo che rappresenta gli ex deportati, e che ha al proprio interno delegazioni di 23 nazionalità diverse) e anche, qualche giorno dopo, i presidenti di tutti i principali campi nazisti riuniti a Milano per iniziativa dell'Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti). Lo scorso 10 luglio, nel corso di un incontro a Vienna con il "Kuratorium" dell'Ente federale austriaco preposto alla tutela del campo, Guy Dockendorf, presidente del Cim, ha chiesto con decisione che la torre di cemento sia smantellata e che sia ripristinato lo stato originario. Anche perché - ha spiegato - si tratterebbe di un'opera non necessaria. "Esiste già un ingresso per i disabili fisici che possono entrare (ed entrano) nel campo dalla strada che costeggia il muraglione della fortezza del Lager", ha spiegato Dockendorf. In un comunicato l'Aned ha espresso tutto il suo disappunto di fronte al progetto della torre, definendola "scandalosa".
"I lavori nel campo sono iniziati senza nessun preavviso a poche settimane dalla grande Cerimonia internazionale che ancora una volta ha visto molte migliaia di persone ricordare l'anniversario della liberazione (avvenuta il 5 maggio 1945, ndr) - si legge in un comunicato -. Un sito storico, arrivato fortunosamente pressoché intatto dopo 80 anni viene violato e stravolto con un intervento destinato a mutare per sempre la percezione dei visitatori". Quello della torre di cemento sarebbe, secondo Aned, il secondo "scandalo" dopo la vicenda, ancora più complessa, della gigantesca scala in granito di 186 gradini - la "Scala della Morte" - che unisce l'area del Lager alla cava di granito sottostante. "Già nello scorso maggio, in occasione della Cerimonia internazionale, il governo di Vienna ha annunciato che quella costruzione 'non è a norma' e che quindi deve restare chiusa a tempo indeterminato" - spiegano dall'Aned -. Poi l'affondo finale: "Se l'approccio del governo di Vienna è quello grossolano e maldestro concretizzatosi nell'assurdo ascensore in costruzione nel piazzale delle autorimesse, c'è di che essere davvero preoccupati per la tutela di uno dei luoghi simbolo del Lager, dove soffrirono e morirono a migliaia deportati provenienti da tutto il continente". Benché vi fossero anche delle piccole camere a gas, i 100mila deportati che morirono nel campo di Mauthausen-Gusen, va ricordato, persero la vita perché costretti a lavori massacranti nella vicina cava di granito, per consunzione, per denutrizione e stenti.
Contro il progetto - già in fase avviata - della torre-elevatore hanno preso una dura posizione il Comitato Internazionale di Mauthausen (Cim, l'organismo che rappresenta gli ex deportati, e che ha al proprio interno delegazioni di 23 nazionalità diverse) e anche, qualche giorno dopo, i presidenti di tutti i principali campi nazisti riuniti a Milano per iniziativa dell'Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti). Lo scorso 10 luglio, nel corso di un incontro a Vienna con il "Kuratorium" dell'Ente federale austriaco preposto alla tutela del campo, Guy Dockendorf, presidente del Cim, ha chiesto con decisione che la torre di cemento sia smantellata e che sia ripristinato lo stato originario. Anche perché - ha spiegato - si tratterebbe di un'opera non necessaria. "Esiste già un ingresso per i disabili fisici che possono entrare (ed entrano) nel campo dalla strada che costeggia il muraglione della fortezza del Lager", ha spiegato Dockendorf. In un comunicato l'Aned ha espresso tutto il suo disappunto di fronte al progetto della torre, definendola "scandalosa".

"I lavori nel campo sono iniziati senza nessun preavviso a poche settimane dalla grande Cerimonia internazionale che ancora una volta ha visto molte migliaia di persone ricordare l'anniversario della liberazione (avvenuta il 5 maggio 1945, ndr) - si legge in un comunicato -. Un sito storico, arrivato fortunosamente pressoché intatto dopo 80 anni viene violato e stravolto con un intervento destinato a mutare per sempre la percezione dei visitatori". Quello della torre di cemento sarebbe, secondo Aned, il secondo "scandalo" dopo la vicenda, ancora più complessa, della gigantesca scala in granito di 186 gradini - la "Scala della Morte" - che unisce l'area del Lager alla cava di granito sottostante. "Già nello scorso maggio, in occasione della Cerimonia internazionale, il governo di Vienna ha annunciato che quella costruzione 'non è a norma' e che quindi deve restare chiusa a tempo indeterminato" - spiegano dall'Aned -. Poi l'affondo finale: "Se l'approccio del governo di Vienna è quello grossolano e maldestro concretizzatosi nell'assurdo ascensore in costruzione nel piazzale delle autorimesse, c'è di che essere davvero preoccupati per la tutela di uno dei luoghi simbolo del Lager, dove soffrirono e morirono a migliaia deportati provenienti da tutto il continente". Benché vi fossero anche delle piccole camere a gas, i 100mila deportati che morirono nel campo di Mauthausen-Gusen, va ricordato, persero la vita perché costretti a lavori massacranti nella vicina cava di granito, per consunzione, per denutrizione e stenti.