Maria Bergamas visse a Trieste, dove si era trasferita in gioventù, e dove risiedeva allo scoppio della Grande guerra.
Al tempo, sia Gradisca d'Isonzo sia Trieste erano parte integrante dell'impero austro-ungarico, perciò suo figlio Antonio fu arruolato nell'esercito austriaco. Nel 1916 Antonio disertò, fuggì in Italia e si arruolò volontario nel Regio Esercito.
Fu ucciso durante un combattimento alle falde del monte Cimone di Tonezza (16 giugno 1916) e il suo corpo non venne più ritrovato.
Dopo la guerra, Maria ebbe l'incarico di scegliere il corpo di un soldato tra undici salme di caduti non identificabili, raccolti in diverse aree del fronte. Il 28 ottobre 1921 nella Basilica di Aquileia, la donna fu posta di fronte alle undici bare allineate: appoggiò lo scialle sulla seconda bara e, dopo essere passata davanti alle prime, non riuscì a proseguire nella ricognizione e si accasciò al suolo davanti alla decima bara su cui, per questo motivo, cadde la scelta.
La salma prescelta fu posta all'interno del Monumento al Milite Ignoto, presso il Vittoriano, a ricordo dei caduti della guerra. La cerimonia solenne avvenne il giorno 4 novembre 1921.
Secondo la testimonianza della figlia Anna, la madre era decisa a scegliere l'ottava o la nona bara, poiché quelli erano i numeri che ricordavano la nascita e la morte di Antonio; ma giunta dinanzi alle bare provò un senso di vergogna, e poiché nulla dovesse ricordare suo figlio, scelse la decima affinché il simbolo che sarebbe andato a Roma fosse davvero un soldato ignoto.
Maria Bergamas morì a Trieste il 22 dicembre 1953 e l'anno successivo, il 3 novembre 1954, la salma fu riesumata e sepolta nel cimitero di guerra di Aquileia retrostante la basilica, vicino ai corpi degli altri 10 militi ignoti.