Notiziario: LUTTI: FEDERAZIONE DI CASERTA, SEZIONE DI PIGNATARO MAGGIORE: DOMENICO RIOLA

LUTTI: FEDERAZIONE DI CASERTA, SEZIONE DI PIGNATARO MAGGIORE: DOMENICO RIOLA

E' venuto a mancare, alla veneranda età di 95 anni, l’Aviere Scelto Domenico Riola, per tutti “ZIO MIMI”, uomo buono umile e generoso. In virtù di queste sue grandi doti umane, l’aviere più longevo di Pignataro M., a suo tempo, il Consiglio Direttivo dell’Associazione Arma Aeronautica di Pignataro M. decise di nominarlo “Socio Onorario”. Di questo conferimento lui era molto orgoglioso, dimostrandolo in più occasioni e partecipando a tutte le cerimonie organizzate dalle Associazioni Arma Aeronautica e A.N.C.R.. Lascia un ricordo indelebile in noi che abbiamo avuto l’opportunità di averlo conosciuto. I Presidenti delle Associazioni Arma Aeronautica e A.N.C.R. di Pignataro M., a nome di tutti i soci., rivolgono un Commosso Saluto a zio Mimì e alla famiglia RIOLA.

Il “Gruppo Redazione”, della Federazione di Caserta, il giorno 18 giugno 2016 ebbe il piacere di intervistare il Combattente Domenico Riola il quale, con molto piacere, rilasciò questa Testimonianza:

Mi chiamo Domenico Riola, nato a Pignataro M. il 23 giugno 1922.

Da piccolo rimasi orfano di padre, avevo tre sorelle ed io solo maschietto, mia madre era ammalata ed io, per aiutare la mia famiglia, mi dedicai al commercio; poi svolgevo compito di collaboratore in una farmacia e in ultimo riuscii ad essere assunto in una gioielleria in via B. Croce a Napoli.

Fui chiamato alle armi nel novembre del 1941e mi portarono a Benevento. Il 2 marzo del 1942 da Benevento fui trasferito a Roma nella caserma S. Michele a porta portese in Aeronautica.

Nell’ottobre del 1942 mi trasferirono a Centocelle per un corso di formazione di quaranta giorni e il 7 novembre svolsi il primo volo in aereo. Durante tale periodo dovevo fare attenzione agli aerei che tornavano dall’Africa perché dovevo compiere le manutenzioni necessarie. Fui poi trasferito a Paternò, dove avevo il compito di controllare il comportamento dei tedeschi che con i radar spiavano gli aerei italiani. Durante queste trasferte in Sicilia guadagnavo qualcosa in più.

Dopo l’8 settembre del 1943 a causa di sbandamento stavo ritornando a casa e passando per Roccasecca, poiché Cassino era piena di tedeschi, mi rifugiai sopra Giano Vetusto per evitare di farmi catturare dai tedeschi.

Finita, la guerra mi richiamarono per farmi restare in Aeronautica, ma io fui costretto a rinunciare poiché dovevo aiutare mia madre e le mie tre sorelle.

Oggi vivo con mia sorella di anni ottantasette e nei ritagli di tempo frequento la Chiesa.

Pignataro M. 18-06-2016 Domenico Riola