2 marzo 2020, ultimo saluto al Reduce e Combattente Alfino Carbone.
"Ringrazio pubblicamente il parroco di Villa Santa Croce Don Giulio Farina e il delegato di zona Nicola Caruso per avermi segnalato due anni fa l’esistenza in vita di Alfino, uno dei pochi sopravvissuti la Seconda Guerra Mondiale. Oggi sono orgoglioso di averlo conosciuto, di avergli portato, insieme a tutti i Soci della Sezione di Caiazzo, un po’ di sollievo, un po’ di calore umano; ricordo le sue lacrime al primo incontro, il bacio alla bandiera e la sua frase spiazzante: ”fate tutto questo per me? Perché nessuno prima è venuto a trovarmi per sentire la mia storia?” eccoci zio Alfino siamo qua noi, adesso, e lui mi cerca con le braccia e piange come un bambino.
Come dimenticare tutto ciò? In molti ancora oggi considerano l’ANCR un’Associazione di “ vecchi”, di nostalgici, una cosa inutile alla società. Invece non è così, e lo hanno dimostrato proprio gli anziani. Dal dopoguerra ad oggi l’unica istituzione che è stata sempre vicino ai Reduci e onora la Memoria dei Caduti è soltanto l’ANCR e lo fa da cent’anni, per questo e per i tanti reduci ancora viventi, il vessillo tricolore rappresenta tutti i loro fratelli caduti, tutto il loro passato, tutti i loro sacrifici e piangono quando si vedono arrivare a casa il loro “Presidente”, i Soci con la bandiera della Sezione e il foulard tricolore al collo. Anche Alfino, appena ventenne, fu chiamato alla guerra; da Novara tornò quasi sempre a piedi a casa dove continuò a fare sacrifici per crearsi una vita migliore in una Nazione distrutta e impoverita. Con coraggio e umiltà non si arrese e cominciò a lavorare i campi, riuscendo a formare una famiglia, a sostenere e a crescere dei figli ringraziando sempre, fino a ieri, chi dedicava un po’ di tempo alla sua storia personale.
Nonostante i suoi 96 anni il 22 giugno 2019 , ha emozionato giovani e cittadini tutti per la partecipazione all’inaugurazione del Monumento ai Caduti, le sue lacrime insieme a quelle dei suoi amici Domenico Mercaldi e Antonio Petrazzuoli hanno reso indimenticabile e ricco di significato quel giorno. Un fascio di fiori avvolto nel Tricolore ed un attestato di benemerenza per la sua partecipazione pubblica alla cerimonia del 22 giugno scorso, lo hanno reso felice, ha baciato fiori, bandiera e tutti i partecipanti, ripetendo sempre GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.
Come dimenticare le sue lacrime, come dimenticare la sua umiltà per un gesto così semplice ma così importante per lui? Ci ha dimostrato che per essere felici non ci vuole molto, non ci vogliono soldi e popolarità, ma tanto amore, amicizia e riconoscimento per i valori sani. Siamo noi che dobbiamo ringraziare Alfino Carbone e quelli della sua generazione, quei giovani che hanno visto perdere ogni prospettiva futura con la paura di morire in guerra, e tanti infatti sono morti, quei giovani che hanno sofferto la fame, il duro lavoro senza alcun divertimento o possibilità di fare altro. Oggi viviamo in pace, abbiamo tutto ma vogliamo sempre di più, vogliamo una vita bella ma non ci rendiamo conto che la vita è già bella, basta viverla con gioia, con amore, in pace e insieme ai propri cari ed amici. Viviamo in continuo conflitto con gli altri, non pensiamo due volte ad offenderci sui social, nella vita quotidiana, tutto perché non comprendiamo cosa possa significare la Guerra, la paura di morire, ecco perché la nostra Associazione è utilissima e fondamentale soprattutto al mondo d’oggi.
Come Associazione porteremo sempre il ricordo del nostro passato, non solo per scongiurare la guerra ma per tenere sempre a mente la storia dei nostri nonni, di coloro che dal nulla sono ripartiti con coraggio sacrificio e il sorriso sulle labbra. Conoscere il nostro passato ci permetterà di vivere meglio il nostro presente e futuro, grazie Alfino Carbone per la tua esistenza, oggi dedichiamo a te e a tutti i caduti il “Silenzio”; da oggi aggiungiamo un’altra stella alla nostra bandiera e ogni volta che la mostreremo sarà anche in tua memoria, perché da oggi pur non essendo tra noi sarai per sempre nei nostri ricordi, sarai nella storia degli eroi d’Italia, sarai un esempio di vita da tramandare ed imitare.
Ringrazio la presenza del dott. Serino Salvatore, Segretario provinciale ANCR, l’alfiere Agostino con il labaro della Federazione, il Presidente più giovane d’Italia Salvatore Carusone di Giano Vetusto, la Sezione di Squille con il Presidente cav. Tommasino Cerreto, la Sezione di Alvignanello, di Ruviano e di Castel Campagnano con il Presidente Pasquale De Filippo e infine tutti i Soci e parenti di Villa Santa Croce, frazione di Piana di Monte Verna.
Enrico D’Agostino
