Dante Alfonso Mazzucato
A cura di Paolo Giacomel e Basilio Di Martino
«Il libro che fa tabula rasa dei pregiudizi sugli arditi. Uno dei diari più belli, paragonabile a quelli di Lussu, di Salsa o di Soffici». Il diario inedito di un ardito è già di per sé un evento editoriale assai raro. Quando poi l’autore è un contadino padovano, molto religioso, che, diciannovenne, è tra i primi arditi del 1917 e che, combattimento dopo combattimento, arriva vivo alla fine della guerra, il fatto è “unico”. Anche perché Mazzucato scrive bene, ha cioè il dono, che manca a molti scrittori di professione, di descrivere intrecci e personaggi con grande leggerezza.