Notiziario: LIBRI: Le Fiamme Gialle nel Basso Piave

LIBRI: Le Fiamme Gialle nel Basso Piave

Leonardo Malatesta torna tra le nostre pagine con la sua ultima fatica. Dopo aver ospitato la storia dei Comandi Protetti della NATO in Italia e l’epopea del Generale De Chaurand durante la campagna di Libia del 1911-1912, tocca adesso ad un volume dedicato al contributo della Guardia di Finanza nel corso del primo conflitto mondiale e, in particolare, all’azione dei suoi Finanzieri durante la resistenza sul Fiume Piave e all’offensiva finale culminata con la vittoria di Vittorio Veneto. La guerra nel Basso Piave. L’azione delle Fiamme Gialle, questo il titolo, offre un nuovo spunto di ricerca sull’inesauribile storiografia dedicata alla Prima Guerra Mondiale: da quando l’Italia, quel 24 maggio 1915, entrò nel conflitto, innumerevoli furono i contributi che le Forze Armate e di Polizia vennero chiamate a offrire. E anche da parte di chi, come la Regia Guardia di Finanza, non era nata per combattere sui campi di battaglia: questo Corpo, adibito per lo più alla lotta a tutti i reati tributari e finanziari nel Regno, svolse un ruolo da protagonista, anche se spesso ignorato dalla grande storiografia, non fosse altro per il tributo di sangue pagato. Furono due Finanzieri, Pietro Dall’Acqua e Costantino Carta, a esplodere i primi colpi di fucile della nuova guerra. E fu grazie all’ostinazione reiterata delle Fiamme Gialle se venne espugnato, dopo altrettanti tentativi falliti, il Monte Cimone. E anche dopo la disfatta di Caporetto, nell’ottobre 1917, la Guardia di Finanza dimostrò tutto il suo valore, combattendo assieme ai Fanti in grigio-verde sulle rive del Piave, riuscendo a ricacciare al di là delle sponde di partenza il nemico. E proprio di questa vera epopea ci parla La guerra nel Basso Piave. L’azione delle Fiamme Gialle dello Storico Leonardo Malatesta.

1. La Guerra nel Basso Piave analizza gli anni dal 1917 al 1918, dalla resistenza italiana dopo Caporetto fino alla vittoria finale. Da dove nasce l’idea di incentrare la ricerca sullo sforzo della Regia Guardia di Finanza?

L’idea di scrivere un volume sulla storia della Guardia di Finanza nel basso Piave dal 1917 fino al termine del conflitto nasce dalla constatazione che fino ad ora, non esisteva nessun libro specifico sul tema ed anche perchè ad oggi, pochi conoscono che le Fiamme Gialle parteciparono al primo conflitto mondiale e che non svolsero solamente compiti di polizia tributaria ma andarono in prima linea a combattere assieme ai fanti.

Finanzieri sul Piave2. Quanto importante fu, ai fini della resistenza alle forze austriache sul Piave, il contributo offerto dalle Fiamme Gialle?

I tre Battaglioni impiegati nel basso Piave dal 1917 fino a Vittorio Veneto, furono molto importanti perché presidiarono la linea di massima resistenza nel Basso Piave ogni giorno, riuscendo sempre a respingere i vari attacchi tentati dagli Imperiali. Non dobbiamo dimenticare che la Bandiera del Corpo, è decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare per l’azione della Guardia di Finanza durante l’intero conflitto e la stessa decorazione ottenne il 7° Battaglione proprio con la motivazione di aver operato nel Basso Piave dal novembre 1917 e durante la battaglia del Solstizio del giugno 1918.

Fiamme Gialle sul Piave3. Tra i tanti episodi narrati nel volume, ve ne è uno in particolare che sintetizza tutto il valore che questo Corpo fu chiamato a svolgere sul Piave?

Non si può citare un solo episodio, ma fu l’azione compiuta giorno per giorno dai Finanzieri dei tre Battaglioni dislocati nel Basso Piave di presidio delle linee, ma anche impegnati in azioni d’attacco e difensive, affinché il nemico non potesse avanzare in direzione di Venezia. A tal proposito, basta leggere le motivazioni dei molti decorati al Valor Militare dei tre battaglioni che si trovano nel libro.

4. Dopo la conclusione della guerra, cosa accadde ai tanti Finanzieri mobilitati?

Con la conclusione del conflitto e il lungo processo di smobilitazione, si dovette passare da uno strumento militare bellico, molto numeroso, ad uno ristretto e perciò anche i molti Finanzieri che servirono la Patria con le Fiamme Gialle furono congedati per ritornare alla vita civile ma sempre conservarono l’esperienza ed il ricordo del conflitto mondiale che li segnarono per tutto il resto della vita.