Notiziario: Le prime operazioni del C.S.I.R. sul fronte russo

Le prime operazioni del C.S.I.R. sul fronte russo

Il 22 giugno 1941 la Germania lancia l’operazione “Barbarossa” invadendo l’Unione Sovietica e Mussolini chiede di partecipare alla “Crociata antibolscevica”, proponendo ad Hitler l’invio sul fronte dell’est di un corpo di spedizione italiano. Questo non solo per motivi di prestigio internazionale, ma soprattutto per continuare la collaborazione militare su tutti i fronti dopo l’intervento tedesco in Africa e nei Balcani.

Il Fuhrer se pur riluttante accetta l’offerta, viene quindi deciso l’approntamento del C.S.I.R. il Corpo di Spedizione italiano in Russia, strutturato su 3 divisioni di fanteria motorizzate e celeri oltre ad una legione di camicie nere.  I reparti scelti sono i seguenti:

la 9ª divisione motorizzata “Pasubio”
la 52ª divisione motorizzata “Torino”
la 3ª divisione celere “Principe Amedeo duca d’Aosta”
XXX Raggruppamento di cavalleria
63ª Legione Camicie Nere “Tagliamento” (console Nicolò Nicchiarelli)
61° Gruppo di aviazione Osservazione aerea
22° Gruppo di aviazione Caccia terrestre

In totale 2.900 ufficiali, 58.800 uomini di truppa, 5.500 automezzi, 51 aerei da caccia, 22 aerei da ricognizione e 10 aerei da trasporto S81. Come primo comandante del CSIR fu designato il generale di Corpo d’Armata Francesco Zingales. Il Corpo di spedizione italiano venne destinato al Gruppo di Armate Sud nell’Ucraina meridionale.

Il generale Giovanni Messe
Il generale Giovanni Messe

Le operazioni di trasferimento del C.S.I.R. iniziarono il 10 luglio: durante il viaggio in treno, il 17 giugno mentre i convogli erano in transito nella zona di  Vienna il generale Zingales fu colto da malore e dovette essere ricoverato. Venne sostituito dal generale Giovanni Messe, futuro Maresciallo d’Italia e a parer nostro il miglior comandante italiano nel corso del secondo conflitto mondiale.

Dopo il trasporto ferroviario fino in Ungheria i nostri reparti dovettero proseguire con i propri mezzi, molto spesso a piedi per raggiungere la zona di radunata, nella Moldava rumena. Giunti in Ucraina il C.S.I.R., che pose il suo comando a Botosani, venne posto alle dipendenze dell’11ª Armata tedesca del generale von Mackensen, schierata tra la 17ª Armata tedesca e la 4ª Armata rumena.

Dopo aver attraversato il Dniester in più punti e aver stabilito diverse teste di ponte, i tedeschi stavano tentando di chiudere in una morsa le forze sovietiche attestate tra il Dniester e il Bug. Servivano nuove forze per spezzare definitivamente la resistenza nemica e a tal scopo il generale von Mackensen richiese al generale Messe almeno una divisione da utilizzare subito in battaglia.

Venne distaccata la Pasubio, che partecipò con estremo valore e determinazione alla cosiddetta “battaglia dei due fiumi”. Lo stesso Generale Schobert, comandante della 11ª Armata tedesca inviò al generale Messe un messaggio in cui elogiò il comportamento esemplare della Pasubio esaltandone il contributo alla vittoriosa azione della sua Armata.

Nei primi giorni di agosto, la divisione SS Wiking, costituita da volontari stranieri di origine nordica: norvegesi, danesi, olandesi, fiamminghi, finlandesi, svedesi e svizzeri, reduce dai combattimenti per l’annientamento della sacca di Uman, venne trasferita più a sud sulle rive del Dnieper per consolidare una testa di ponte sulla sponda orientale del fiume. Superato l’ostacolo la marcia riprese verso sud, sulle rive del fiume Dnieper: la divisione era alle dipendenze del Panzergruppe Kleist.

Dal 14 agosto anche il Corpo di spedizione italiano venne trasferito alle dipendenze del Gruppo corazzato von Kleist, con il compito di proteggerne il fianco sinistro nella sua avanzata verso il Dnieper e partecipare successivamente all’offensiva oltre il fiume. Il 15 agosto la divisione Pasubio, assegnata temporaneamente al 3° Corpo Germanico, si spostò sulla riva destra del Dnieper tra i villaggi di Topilovka e Kryukof, per dare il cambio alla divisione SS Wiking spostatasi più a sud.

Ufficiali italiani a colloquio con ufficiali della divisione SS Wiking
Ufficiali italiani a colloquio con ufficiali della divisione SS Wiking

Le operazioni di trasferimento durarono tre giorni ostacolate dalle cattive condizioni del tempo e dalle incursione aeree nemiche. Dopo tre giorni di relativa calma, i reparti della Pasubio dovettero spostarsi ancora più a sud tra Koluskino e Verhniednieprovsk, avvicendandosi di nuovo con la Wiking. Nell’ ordine del giorno del 21 agosto redatto dal comandante del 3° Corpo Germanico, il generale von Mackensen, venne riportato:

“Il 3 Corpo corazzato è riuscito in questi ultimi giorni con aspri combattimenti di attacco e di difesa, a ricacciare un nemico numericamente superiore, da una zona assai estesa in una testa di ponte a sud-ovest di Dnjepropetrowsk…. Il presupposto per la rapida avanzata fu creato dalla divisione SS Wiking e dalla divisione italiana Pasubio, le quali, nonostante le non favorevoli condizioni di esercizio del comando, ed in parte anche dalla sfavorevole situazione del carburante, superarono con rapidità veramente rallegrante tutte le difficoltà”.

Nello stesso giorno, i nostri reparti aerei si trasferirono a Krivoj Rog, a protezione dei ponti e delle unità schierate sul Dnieper; nei giorni successivi anche gli altri reparti motorizzati della divisione Celere, il reggimento di artiglieria della divisione Torino e le unità autocarrate del Corpo raggiunsero il fiume.

Contemporaneamente i reparti della Wiking vennero impegnati nel respingere gli assalti sovietici, tutti i ponti sul fiume erano stati fatti saltare e le truppe sulla testa di ponte correvano il rischio di restare tagliate fuori: grazie al sacrificio e all’eroismo dei pionieri italiani della Torino, un solo ponte largo appena tre metri venne riparato consentendo il trasferimento di materiali e le comunicazioni con le forze attestate sulla riva occidentale.

Queste furono le prime operazioni in cui il C.S.I.R. il Corpo di Spedizione italiano in Russia, si distinse riuscendo a suscitare l’ammirazione dell’alleato tedesco, grazie anche alle straordinarie capacità di comando del generale Giovanni Messe. Pochi giorni dopo si svolgerà la prima grande operazione interamente affidata al Corpo italiano,  la battaglia di Petrikowka.