LE GRANDI BATTAGLIE DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE
Verso la metà del 1915, apparve chiaro a tutte le potenze coinvolte nel conflitto che la guerra di movimento aveva definitivamente ceduto il posto a quella di logoramento statico, in trincea.Ciò costrinse non solo a una lunga e dispendiosa revisione di tattiche, strategie e apparati logistici, ma anche alla spasmodica ricerca di un altro teatro di battaglia dove fosse possibile sbloccare, di riflesso, lo stallo Europeo.
Il Primo Lord dell’Ammiragliato Britannico, il giovane Winston Churchill, pensò di aver trovato la soluzione ideale, proponendo l’idea di un clamoroso attacco allo stretto dei Dardanelli.Liberando questa zona dal controllo Turco, le forze dell’Intesa avrebbero potuto rifornire liberamente la Russia dal Mar Nero, incrementando così la pressione dal Fronte Orientale ai danni di Austria e Germania.
Lo Stretto dei Dardanelli era tuttavia ben difeso dall’artiglieria e dalle mine turche e, per liberarsi da queste ultime, la Reale Marina Britannica avrebbe ricoperto un ruolo predominante in tutta l’operazione.Il piano si concretizzò il 19 Febbraio 1915, ma la flotta inglese incontrò subito difficoltà insormontabili e delegò alle truppe da sbarco, composte perlopiù da “Tommies” Australiani e Neozelandesi, l’esclusivo e arduo compito di snidare le batterie costiere turche e le truppe arroccate a ridosso dello Stretto.
Fin dal primo giorno di combattimento, le spiagge della penisola interessata dallo sbarco si trasformarono in una specie di “prova generale” del D-Day della Normandia di un ventennio dopo.I “Tommies” britannici vennero inesorabilmente falciati a migliaia dai colpi avversari e da condizioni ambientali assolutamente deleterie (che provocarono dissenteria, colera, disidratazione).La decisione di porre fine ad un ennesimo, inutile massacro, fu presa dopo ben 259 giorni di inutile guerriglia e circa 205.000 caduti.
Da quel giorno, la Penisola di Gallipoli è rimasta nella storia degli Australiani e dei Neozelandesi come il calvario di un’intera generazione, che non potrà mai essere dimenticato.