Notiziario: LE FOIBE E QUEL MALINTESO SENSO DELLA STORIA

LE FOIBE E QUEL MALINTESO SENSO DELLA STORIA

Il 10 febbraio in Italia ricorre la giornata dedicata alle vittime delle foibe.
Gli istriani, i fiumani e dalmati italiani trucidati dai soldati di Tito al confine tra Italia e Jugoslavia tra il ’43 e il ‘45.

Quest’anno, in quella stessa giornata, a Macerata, alcuni partiti hanno deciso di manifestare contro la violenza fascista dopo il raid armato, compiuto da uno squilibrato italiano, contro alcuni immigrati di colore residenti nella cittadina.

Nel corso della manifestazione, che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone arrivate da tutta Italia, alcuni dei partecipanti hanno sfilato inneggiando agli autori dei delitti delle foibe.

A Modena nella stessa giornata è stato affisso uno striscione che applaudiva Tito e i suoi assassinii. Perché?

LE FOIBE E I CRIMINI CONTRO L’UMANITA’

Foibe 3Entrambi i gesti sono stati un insulto verso tutti gli italiani ma sono soprattutto una riprova della mancanza di senso della Storia e ignoranza che affligge molti nostri concittadini.

La contrapposizione ideologica impedisce infatti ad alcuni di comprendere che i crimini contro l’umanità sono tali da qualunque parte provengano, chiunque li abbia commessi. Non esistono stragi giuste. Non esistono crimini giustificabili. Chi uccide in nome della politica, dei nazionalismi, delle ideologie, delle religioni rimane un assassino sia esso di destra o di sinistra, e un assassino va condannato.

Quello che accadde alla fine della seconda guerra mondiale in Istria e Dalmazia quando circa 11mila tra uomini e donne, militari e civili, vennero barbaramente trucidati dai soldati e dai partigiani slavi, buttati vivi nelle caverne carsiche, ma anche in mare, per il solo fatto di essere italiani, fu un evento tragico e terribile che per anni si è tentato di rimuovere dalla memoria collettiva del nostro Paese.

Oggi quella delle foibe è una data entrata nel ricordo collettivo grazie ad una legge del 2004, istituita per non dimenticare quelle vittime.

LE TERRIBILI STRAGI DELLA STORIA DALL’OLOCAUSTO AL TERRORISMO

La Storia è piena di stragi e assassinii indiscriminati:

L’Olocausto perpetrato da Hitler con oltre 5 milioni di ebrei uccisi nei lager;

Le purghe staliniane che fecero 700mila morti nei gulag;

La strage degli Armeni, più di 1 milione di persone uccise;

Il più recente genocidio cambogiano di Pol Pot che ha fatto quasi 3 milioni di morti.

Stragi compFoibe 1iute da criminali così come quelle compiute dalle SS tedesche di Kappler alle Fosse Ardeatine, dove furono giustiziati 335 italiani e quelle dei nazisti a Sant’Anna di Stazzema – 560 civili di cui 130 bambini – e a Marzabotto dove vennero trucidati barbaramente altri 770 civili.

Furono stragi quella di My Lai compiuta dai soldati americani nel 1968 durante la guerra del Vietnam, con oltre 300 civili uccisi, quelle di terrorismo in Italia con oltre 400 morti, la bomba alla stazione di Bologna del 1980 su cui ancora si indaga, le stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia, quella di Ustica e quella di Srebrenica sempre nella ex Jugoslavia dove morirono 8.000 musulmani di Bosnia.

Tutti, tutti gesti ingiustificabili compiuti da autentici criminali.

QUELLI CHE VORREBBERO USARE IL PASSATO IN MANIERA DISTORTA

Queste conclusioni sono oggettivamente inequivocabili. Eppure esistono persone che pensano di poter utilizzare la Storia come una sorta di menù a là carte.

Persone che discriminano, indipendentemente dai dati storici, crimini e stragi giuste o no, solo in base alla ideologia di chi le ha compiute e in base al pensiero politico di chi le valuta.

Questi individui non leggono libri, non si informano, non studiano ma parlano per slogan e luoghi comuni, cercando di usare strumentalmente la Storia più che conoscerla.

I FAZIOSI DAL PENSIERO DISTORTO

Costoro riescono a superare, con obiettività, la propria visione politica, sfilano alle manifestazioni ed esprimono liberamente il proprio pensiero distorto.

Sovente impazzano sul web e a volte riescono, come nei casi di Macerata e Modena, persino a finire in TV e sui giornali, visibili a tutti.

Questi “webeti”  non meritano la libertà di espressione di cui godono.

Andrebbero perseguiti tutti a norma di legge.

Gli assassini sono assassini. I criminali sono criminali. I crimini contro l’umanità sono crimini.

Claudio Razeto