Notiziario: La strage dei volontari italiani in Bosnia, ergastolo per l'ex comandante "Paraga"

La strage dei volontari italiani in Bosnia, ergastolo per l'ex comandante "Paraga"

Il Tribunale di Brescia ha accolto la richiesta di "fine pena mai" avanzata dal pm. Hanefija Prijic è stato ritenuto il mandante della strage di Gornji Vakuf del 1993, nella quale morirono Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti. Facevano parte di un convoglio umanitario partito da Brescia per portare aiuti alla popolazione di Zavidovici. Non ci arrivò mai.
È stato condannato all'ergastolo, dal tribunale di Brescia, Hanefija Prijic, detto Paraga. Si tratta del comandante paramilitare bosniaco che ha dato l'ordine di eseguire la strage di Gornji Vakuf, del 29 maggio 1993, quando furono uccisi tre volontari italiani: Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti che facevano parte di un convoglio umanitario partito da Brescia e destinato alla popolazione di Zavidovici. Con loro c'erano Agostino Zanotti e Cristian Penocchio, riusciti invece a scappare nei boschi e a mettersi in salvo dopo avere raggiunto la sede dei caschi blu scozzesi dell’Onu a Bugojno. Il gip ha accolto la richiesta di "fine pena mai" avanzata dal pm Silvia Bonardi. Paraga, che per il triplice omicidio ha già scontato in patria 12 anni di carcere, ha rigettato ogni accusa: "Non sono stato io a ordinare il triplice delitto. Ho le carte che lo dimostrano" ha detto in aula, addebitando al cugino Sabahudin, nome di battaglia "Dino", la responsabilità della strage, della materiale esecuzione dei volontari bresciani. "Dino ha sparato ma cercarlo è inutile, non lo troveranno mai" avrebbe commentato con il suo legale. Paraga è in carcere a Brescia dallo scorso febbraio dopo essere stato estradato dalla Germania, paese in cui è stato fermato su mandato internazionale richiesto dall’Italia.