Notiziario: La “Guerra dietro casa” nei cimeli raccolti dai ragazzi

La “Guerra dietro casa” nei cimeli raccolti dai ragazzi

«La storia non può rimanere solo scritta, deve avere anche un riferimento nel mondo reale». È così che i ragazzi di Asmer (Associazione Studi Militari Emilia Romagna) descrivono l'intento della...
«La storia non può rimanere solo scritta, deve avere anche un riferimento nel mondo reale». È così che i ragazzi di Asmer (Associazione Studi Militari Emilia Romagna) descrivono l'intento della mostra che ha avuto luogo ieri pomeriggio nella sala Santa Scolastica di via San Pietro, in centro a Modena, intitolata “Italiani sulla Linea Gotica - La guerra dietro casa”. 

Iniziata alle 14 e 30, la mostra ha esposto al pubblico reperti della Seconda Guerra Mondiale provenienti dalle nostre montagne, molti dei quali raccolti dai sei ragazzi modenesi nell'Appennino tra Modena e Bologna. Armi, munizioni, divise, ma anche oggetti come stoviglie, zaini o cosmetici, di provenienza tedesca o quelli americani, passando per quelli appartenuti agli italiani, veri protagonisti della mostra: partigiani, repubblichini ed esercito cobelligerante, che combatteva a fianco degli alleati. «Sono oggetti raccolti nel corso di molti anni - racconta Davide Trabucco, presidente dell'associazione -. La scorsa primavera abbiamo fondato l'associazione, e dopo vari tran tran siamo riusciti ad allestire questa mostra, purtroppo solo di un giorno». L'obiettivo a lungo termine, infatti, «sarebbe quello di creare uno spazio permanente per mostrare questi reperti, collaborando anche con le scuole e gli altri musei dedicati alla seconda guerra mondiale. Vorremmo riempire lo spazio che era del Museo del Combattente», affermano i sei. A partire dalle 17 e 30 hanno avuto luogo tre conferenze, tenute dai ricercatori Gabriele Ronchetti, Davide Del Giudice e Carlo Benfatti, ciascuna dedicata ai tre schieramenti italiani in azione sulla Linea Gotica. «Questo è un appuntamento importante,come ce ne dovrebbero essere di più - ha dichiarato Ronchetti -. La memoria per gli eventi della Seconda Guerra Mondiale è sempre importante, ancora di più perché l'evento parla di italiani, quando invece spesso ci si concentra sugli stranieri». 

Enrico Vincenzi