Notiziario: La Guardia di Pubblica Sicurezza Amerigo Sterpetti

La Guardia di Pubblica Sicurezza Amerigo Sterpetti

Gli eventi successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943 sono stati ampiamente descritti dalla storiografia, lasciando ferite aperte da più di settanta anni. Ai comandi italiani non furono comunicati ordini, le catene gerarchiche si sfaldarono una dopo l’altra, con il Re Vittorio Emanuele III e il Maresciallo Pietro Badoglio che abbandonavano in tutta fretta la capitale per rifugiarsi prima a Pescara e poi a Brindisi: il Re pensò solo a sé stesso, senza neanche preoccuparsi di avvisare tutti i componenti della sua famiglia, tanto che sua figlia, Mafalda di Savoia, venne catturata dai Tedeschi e deportata nel campo di concentramento di Buchenwald, dove trovò la morte il 28 agosto 1944. In questa situazione di caos totale, celebri resteranno le immagini del film con Alberto Sordi Tutti a casa, dove uno stupefatto Sottotenente Alberto Innocenzi esclama al suo superiore: “Signor colonnello, accade una cosa incredibile… I Tedeschi si sono alleati con gli americani! Quali sono gli ordini?”, le forze italiane, che si trovavano mischiate a quelle tedesche in ogni teatro operativo, furono costrette a scelte dettate dalla loro coscienza: impossibile, per noi, giudicare chi decise di prendere le armi contro i Tedeschi, arrendersi o, più semplicemente, cercare di tornare a casa.

Amerigo SterpettiTra i tanti episodi di resistenza alle forze germaniche, il 9 settembre 1943 la città di Roma fu interessata da violenti scontri, a cui presero parte i reparti meccanizzati dei Lancieri di Montebello del Capitano Romolo Fugazza e le Guardie di Pubblica Sicurezza della Polizia dell’Africa Italiana. Intorno alle ore 20.00 dell’8 settembre, nei pressi del Ponte della Magliana, quando un reparto di paracadutisti tedeschi intimò ai Lancieri di presidio ai posti di blocco di lasciare transitare le colonne della Wermacht, si scatenò un furioso combattimento, che si protrasse fino al giorno seguente, durante il quale molte posizioni tenute dai soldati italiani furono perdute al costo di gravi perdite. Gli Agenti, accorsi in aiuto dei militari del Regio Esercito, contribuirono alla difesa dell’intera area: in questa occasione, la Guardia Amerigo Sterpetti, 21 anni di età, cadde mentre con la sua arma di reparto affrontava le forze tedesche nettamente superiori. Per non aver lasciato il suo posto, venne decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria: “Capo arma tiratore di un plotone mitraglieri, durante aspro combattimento, aggredito da elementi nemici che gli sparavano un colpo di pistola a bruciapelo, pur colpito a morte, reagiva ancora col fuoco della sua arma infliggendo perdite agli assalitori che lo finivano poi a pugnalate. Magliana, Roma, 9 settembre 1943″. Assieme a Sterpetti, caddero anche le Guardie Antonio Zanuzzi e Antonio Mollica, di 19 e 22 anni. Vennero, inoltre, gravemente feriti anche la Guardia Umberto Dionisi e il Tenente Aldo De Palma: mai ripresisi dalle ferite riportate, morirono rispettivamente il 19 settembre 1943 e il 21 gennaio 1944.