La Grande Guerra negli occhi di un bambino

Nel suo quaderno Giuseppe Boschet trascrisse i suoi ricordi di bambino durante la Grande Guerra. Al tempo l’autore aveva tre, quattro anni, ed aveva vissuto accanto ai tedeschi invasori una serie di drammatiche esperienze che gli si erano indelebilmente stampate nella memoria

Alcune pagine del suo quaderno sono state riprodotte accanto alle foto della prima guerra mondiale già parte della documentazione fotografica raccolta dalla Biblioteca Comunale di Seren del Grappa per la mostra fotografica “1917/1918 – Il Feltrino invaso”.  Nella semplicità ingenua del suo racconto si coglie il senso di una testimonianza originalissima sulla Grande Guerra. La sua narrazione coinvolge tutti, soprattutto i più giovani, con un messaggio chiaro che viene da un loro coetaneo di un tempo: la guerra non è solo finzione televisiva.

Il quaderno è proposto in forma anastatica. Conserva dunque gli errori, le parole dialettali e… le macchie. Si è voluta così rispettare l’originalità del documento grazie anche alla paziente sollecitudine del curatore Marco Rech.

Il diario sulla Grande Guerra di Boschet è impreziosito da due saggi di Tamara Rech (Quando sono arrivati i tedeschi io ho preso una paura da morire”. I bambini e la prima guerra mondiale) e di Marco Rech (E le date degli episodi?)

La pubblicazione dell’opera è stata promossa dal Comune di Seren del Grappa e dalla Biblioteca Civica con l’auspicio che la sua lettura possa indurre ciascuno a coltivare e a cementare in sé il rifiuto profondo di ogni violenza, nella convinzione che è urgente invece realizzare una effettiva convivenza pacifica di tutti i popoli della terra.