La Francia e la Zona Rossa eredità della Prima Guerra Mondiale

La Prima Guerra Mondiale come sappiamo fu durissima, sconvolgente per la quantità di morti e per la sua distruttività, una triste novità per tutta Europa. In Francia, nella zona orientale i combattimenti furono furiosi e prolungati. Gli scontri con i tedeschi divennero una fornace che bruciava uomini, cose, luoghi. Alla fine della guerra una zona piuttosto vasta era talmente distrutta, talmente inavvicinabile per la presenza di residui di armi chimiche, munizioni, cadaveri, da non poter essere più abitata o utilizzata.

Data la situazione le autorità francesi decisero di dichiarare la zona martoriata "zona rossa". Non era consentito risiedervi o anche avvicinarsi. Si è cercato di permettere alla natura di curare le proprie ferite e bonificarsi col tempo da sola. A distanza di 100 anni la zona distrutta si è ridotta sensibilmente ma la distruzione è stata tale che ancora oggi esistono punti dove non cresce vegetazione e non abitabili.

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La zona è diventata di fatto un memoriale delle sofferenze. Alcuni paesi distrutti non sono mai stati ricostruiti ma in qualche modo vengono ricordati. Bezonvaux, per esempio, contava 150 abitanti: oggi non esiste più ma ha comunque formalmente un sindaco e ci sono monumenti commemorativi, visitabili anche se il paese non c'è. Destino simile per Douaumont e per altri villaggi: in tutto sono 9 i villaggi-fantasma che un tempo esistevano e oggi non esistono più, o meglio sono rimasti vivi solo nella memoria come monito per tutti.