La ferocia Dall’Adige all’Isonzo nella Grande Guerra

di Valentino Appoloni
"Siamo in trincea da ieri sera e c'è l'aria che precede gli assalti; zaffate di alcolici, puzza di vomito e urina. Le trincee che occupiamo erano in mano a un reparto di ungheresi; ce lo ripetiamo per convincerci che sono avversari battibili [...] Guardo il capitano, guardo la terra di nessuno, brulla e giallastra; l'ufficiale sembra non sentire il peso degli sguardi su di sé. Mormoro qualcosa agli uomini più vicini in modo che si tengano pronti. È questione di secondi, ogni uomo lo sente su di sé il momento dell'attacco. I nervi si tendono al massimo, le unghie graffiano le canne dei fucili, i colli si allungano verso l'alto e finalmente il fischio del capitano taglia l'aria come una spada affilatissima. Tutti fuori!"
Avvincenti ricordi che ancora ci fanno sobbalzare per il coraggio, la paura, l'incognito e la fortuna. Complimenti all'autore che riesce a tenere alta l'attenzione con episodi narrativi ad alta tensione.
Avvincenti ricordi che ancora ci fanno sobbalzare per il coraggio, la paura, l'incognito  e la fortuna. Complimenti all'autore che riesce a tenere alta l'attenzione del lettore con episodi narrativi a tratti graffianti e colmi di pura adrenalina che sale. da leggere
Avvincenti ricordi che ancora ci fanno sobbalzare per il coraggio, la paura, l'incognito  e la fortuna. Complimenti all'autore che riesce a tenere alta l'attenzione del lettore con episodi narrativi a tratti graffianti e colmi di pura adrenalina che sale. da leggere