
Negli ultimi anni sono sorte numerose leggende metropolitane a contorno di questa spedizione: chi crede che l’intenzione di Hitler fosse quella di costruire una base per i sottomarini U-Boot, così da pattugliare più facilmente e affondare i mercantili che transitavano nell’Atlantico Meridionale e chi, senza alcuna prova, sostiene che l’avamposto ospitasse le armi segrete del Terzo Reich. Fantastoria e nulla più. In realtà, dietro alla spedizione tedesca in Antartide e la possibile costruzione di una base che sarebbe stata rinominata Nuova Svevia, stavano degli interessi economici molto più urgenti e “terreni”, senza scomodare qualsiasi strana “teoria di complotti e misteri”, in previsione di una guerra su vasta scala che sarebbe potuta scoppiare. La Germania, infatti, dipendeva quasi totalmente dall’estero per quanto riguardava il grasso di balena, importandone fino a 200.000 metri cubi all’anno: esso costituiva una materia prima molto ricercata per la produzione della margarina e del sapone, destando forti preoccupazioni sul mercato finanziario ed industriale. Così, il 17 dicembre 1938, dal porto di Amburgo, levò l’ancora la nave cargo Schwabenland, con a bordo ventiquattro uomini di equipaggio e una trentina di scienziati e ricercatoti; a bordo, erano stati imbarcati anche due aerei Dornier da ricognizione, per permettere migliori rilevamenti su un’area molto più vasta.
La spedizione giunse a destinazione nel gennaio 1939, in un’area che però era già stata rivendicata in precedenza dallo Stato norvegese, l’attuale Terra della Regina Maud; i Tedeschi, comunque, cominciarono a mappare la regione, compiendo ben quindici voli di ricognizione, riuscendo a cartografare non meno di 600.000 chilometri quadrati di deserto antartico e a scattare oltre 16.000 fotografie. Al termine della spedizione, l’equipaggio piantò sulla costa tre bandiere tedesche e ne paracadutò altre tredici in altrettanti luoghi all’interno, segno visibile delle aspirazioni del Reich sull’area. La nave Schwabenland fece ritorno ad Amburgo, tra il plauso di Adolf Hitler e della popolazione, tanto che il Comandante Ritscher venne informato che già altre due spedizioni erano in fase di programmazione: la prima da compiersi nell’estate 1939-1940 e la seconda per quella del 1940-1941, con il principale compito di individuare dei siti idonei per la costruzione di basi per le baleniere e per estendere la rivendicazione e il possedimento tedesco in Antartide. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, però, mise fine alle esplorazioni al Polo Sud da parte tedesca: solo nel 1981, quarantadue anni dopo la fine della spedizione del Capitano Alfred Ritscher, la Germania avvierà un suo programma in Antartide, istituendo una propria base scientifica di ricerca.