La solitudine polacca
Il primo Settembre 1939 la Germania nazista invase la Polonia, contro lo stato polacco si scatenò la violentissima macchina bellica tedesca. Come è noto le forze armate polacche furono costrette alla resa dopo circa un mese di violenti combattimenti.
In tutto ciò, Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania poco dopo l'aggressione alla Polonia, le due potenze speravano inizialmente che bastasse la formale dichiarazione di guerra a far desistere Hitler. Ma ciò non avvenne, si videro quindi costretti ad un conflitto malvoluto, soprattutto da parte di alcuni elementi politici franco-inglesi che sostenevano la tesi della risoluzione diplomatica.
Francia e Gran Bretagna ritenevano che la Polonia potesse reggere qualche mese, dopo tutto i polacchi possedevano per numero il quarto esercito d'Europa. Tuttavia il loro equipaggiamento era del tutto insufficiente e le loro tattiche ormai antiquate.
Qualche giorno dopo l'invasione la Polonia chiese ad i suoi alleati di intervenire energicamente contro la Germania, la situazione per i polacchi si faceva
disperata tanto da indurre l'ambasciatore polacco a pregare i francesi per un'azione d'alleggerimento contro sul fronte occidentale.
Nuova guerra vecchia maniera
Nonostante i francesi avessero promesso ai polacchi un offensiva contro la Germania in caso di aggressione verso la Polonia, lo stato maggiore francese non aveva elaborato alcun piano d'attacco.
Il 6 Settembre il generale Gamelin messo sotto pressione dalle insistenti richieste polacche ordinò l'attuazione di un piano d'attacco di portata limitata, con l'obiettivo di distrarre le forze tedesche dalla Polonia.
L'offensiva consisteva in un affondo nella regione del Saarland, Gamelin mise a disposizione nove divisioni poste sotto il comando del generale Gaston Pretelat.
I tedeschi potevano opporre la 1. Armee comandata dal generale Witzleben, si trattava di truppe predisposte esclusivamente per la difesa, poste al sicuro nella linea Sigfrido (La linea fortificata costruita dai tedeschi esistente già ai tempi della prima guerra mondiale, utilizzata poi anche nel secondo conflitto.).
Nonostante la Sigfrido non fosse allo stesso livello della linea Maginot si poteva considerare un buon complesso di fortificazioni.
(Artiglieria tedesca posizionata nella linea Sigfrido)
All'alba del 7 Settembre le truppe francesi varcarono il confine franco-tedesco, le truppe guidate dal generale Pretelat avanzarono nella zona di Saarbrucken lungo una linea di circa 30 Km.
Alcuni carri francesi finirono per essere distrutti a causa delle mine sapientemente piazzate dai tedeschi che nel frattempo si ritiravano ordinatamente verso la linea Sigfrido distante solo pochi chilometri.
Le truppe francesi riuscirono a conquistare i piccoli villaggi limitrofi senza grossi problemi.
(Un soldato francese in un villaggio della Saarland)
Il 10 Settembre Witzleben ordinò di contenere la puntata nemica con dei piccoli contrattacchi locali così da poter saggiare la reale consistenza dell'offensiva francese.
Le truppe tedesche riuscirono a riconquistare un villaggio nel settore nord-est, Apach.
Gamelin nonostante la scarsa resistenza incontrata dalle truppe francesi non volle lanciare un offensiva in grande stile, credendo di riuscire nel semplice intento di spaventare i tedeschi e far così defluire unità da est verso il fronte orientale.
(Truppe francesi posano col bottino di guerra)
Il bluff però non riuscì, il comando tedesco riteneva sufficienti le truppe già presenti. La linea Sigfrido per quanto non eccezionale avrebbe retto ad un attacco limitato come quello che sembrava avere luogo nella Saarland.
I francesi riuscirono a penetrare per circa 8 Km all'interno del territorio tedesco, conquistando una ventina di piccoli centri abitati.
Epilogo
Il consiglio di guerra riunito ad Abbeville il 12 Settembre sancì definitivamente la fine dell'offensiva. Gamelin infatti ordinò che le truppe francesi si sarebbero dovute fermare ad almeno 1 Km dalla linea Sigfrido.
Di questo, i polacchi non vennero avvisati, nonostante sperassero ancora nell'offensiva capace di mettere pressione ai tedeschi.
Le perdite tedesche ammontarono a circa 700 elementi tra morti e feriti, mentre per quanto riguarda i francesi le perdite furono più elevate, circa 2.000 uomini.
Le truppe francesi continuarono ad occupare la zona conquistata fino ai primi giorni d'Ottobre, quando venne ordinato loro di ripiegare verso la linea Maginot, al di là del confine.
L'offensiva della Saar è stata una vera e propria occasione persa per gli alleati. I tedeschi non possedevano di un dispositivo difensivo tale da poter reggere l'urto di una offensiva su larga scala da parte dell'esercito francese.
Ciò venne anche confermato dal generale Jodl al processo di Norimberga, dove affermò che sul fronte occidentale potevano disporre di sole 23 divisioni a fronte delle circa 110 a disposizione del nemico ed in caso di attacco non avrebbero potuto tenere per più di un paio di settimane, costringendo così il ritiro di gran parte delle truppe dalla Polonia.
D.M.