Il piano di navigazione prevedeva anche due rifornimenti per il Perla: il primo al largo del Madagascar, mentre il secondo in pieno Oceano Atlantico. Il sommergibile mollò gli ormeggi da Massaua la mattina del 1 marzo 1941, procedendo verso sud in un tratto di Mar Rosso presidiato e pattugliato dai Britannici. Già nella prima giornata di navigazione, il Perla subì due attacchi aerei nemici, tuttavia senza che provocassero danni: il Tenente di Vascello Napp ordinò l’immersione, navigando per diverse miglia prima di riemergere. Dopo aver superato lo Stretto di Bab el Mandeb e il Golfo di Aden, l’11 marzo venne raggiunta Mogadiscio e passato l’equatore. Doppiato a questo punto il Capo Guardafui, Napp ordinò di seguire una rotta quasi perpendicolare al Madagascar: ma qui iniziarono le prime vere difficoltà. Prima l’avvistamento di un piroscafo straniero (poi identificato in americano), che costrinse nuovamente a procedere in immersione; in seguito, il tempo e le condizioni del mare che evolsero a burrasca. Il Perla, non essendo studiato per la navigazione oceanica, fu costretto a tenere la rotta col mare in poppa, lasciandosi di fatto trascinare dalle forti correnti. Passò una settimana e solo il 19 marzo poté essere ripresa la rotta prestabilita, proseguendo verso il punto del primo rifornimento.
Superato il Madagascar il giorno 20, cinque giorni dopo fu raggiunto il luogo dell’appuntamento: ma la nave rifornitrice non c’era e il Perla dovette attendere in zona fino al 28 marzo, prima che l’Incrociatore Ausiliario tedesco Atlantis (una nave corsara che per l’occasione assunse il nominativo di Tamesis), raggiungesse il battello italiano. Scrisse nel suo rapporto il Tenente di Vascello Napp: “L’organizzazione dei rifornimenti, effettuati in poche ore, si è dimostrata veramente perfetta e ammirevole. Durante la permanenza in vicinanza del piroscafo, gli ufficiali e l’equipaggio sono stati a turno ospiti dei camerati tedeschi che si sono dimostrati di una cortesia veramente squisita”. Ripresa la navigazione, le giornate dal 30 marzo al 4 aprile passarono tranquille; il 7 fu avvistato un altro piroscafo di nazionalità ignota, venendo così ordinata l’immersione. Doppiato il Capo di Buona Speranza, Napp navigò in direzione nord-ovest, buttandosi in Oceano Atlantico. Erano passati quarantadue giorni da quando il Perla aveva lasciato il porto di Massaua in Eritrea e adesso, 22 aprile, l’equipaggio si apprestava ad effettuare il secondo rifornimento, nel punto di 26° latitudine sud e 18° longitudine ovest, da parte della Petroliera Northmark: da questo momento in poi, l’ultima sosta prevista sarebbe stata Bordeaux, alla base italiana in Francia. Fino alla fine di aprile, la navigazione fu regolare, grazie anche alle ottime condizioni meteomarine, tanto che il 30 sera venne nuovamente superato l’equatore e lasciato alle spalle l’Arcipelago di Capo Verde. Il 7 maggio 1941, però, un guasto ad un motore di dritta costrinse il sommergibile a navigare alla deriva: solo il giorno 10 la navigazione riprese e fortunatamente, perché un avvistamento di una nave ignota costrinse il Perla ad immergersi. Ormai gli uomini erano certi della riuscita della loro impresa: superate anche le Azzorre, alle 19.00 del 14 maggio, e il 43° parallelo nord, la prua del Perla fu posta in direzione di entrata verso l’estuario della Gironda, prossimo a Betasom. Avvistato il Faro di Courdouan il giorno 20 maggio, il Tenente di Vascello Bruno Napp ricevette la libertà di manovra e attracco, che avverrà alle ore 16.00 del giorno seguente.
Erano trascorsi 81 giorni da quell’ordine ricevuto il 1 marzo 1941 di mollare gli ormeggi da Massaua: erano state percorse circa 13.100 miglia nautiche e affrontate insidie di ogni sorta.BordeauxPoco dopo l’attracco, Supermarina telegrafò: “Per Comandante Napp Sommergibile Perla (alt). Le più vive e affettuose felicitazioni allo Stato Maggiore e all’equipaggio per il brillante compimento del lungo e difficile trasferimento (alt)”. A questo ne seguì uno di Supermarina: “Per Comandante Napp Sommergibile Perla (alt). Vostra brillante et durissima missione pone termine at un glorioso capitolo di questa guerra navale”. Al Tenente di Vascello Bruno Napp, con Regio Decreto del 12 gennaio 1942, venne conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare: “Comandante di sommergibile destinato a compiere una navigazione oceanica di eccezionale durata, attraverso zone di mare fortemente vigilate dal nemico, curava con slancio e tenacia l’approntamento dell’unità, compiva l’ardua e fortunosa navigazione superando felicemente tutte le difficoltà incontrate e dando in ogni circostanza prova di elevatissima abilità professionale, di indomita volontà e di sereno ardimento. Mar Rosso-Oceano Atlantico, marzo-maggio 1941″. Dopo l’impresa, il Tenente di Vascello Napp venne destinato alla Scuola per Comandanti di Sommergibili di Pola, mentre il Perla, sorpreso il 9 luglio 1942 al largo di Beirut dalla Corvetta Hyacinth, battente bandiera inglese, veniva catturato dalla Royal Navy.