di Franca Giansoldati
Se negli Stati Uniti il voto alle donne risale al 1920, in Italia le cose si complicarono con l'arrivo di Benito Mussolini: il Fascismo soffocò ogni spinta di emancipazione femminile. A cominciare dal diritto al voto. Come si sa le prime elezioni amministrative alle quali le italiane furono chiamate a votare si svolsero a partire dal 10 marzo 1946 in 5 turni, mentre le prime elezioni politiche (svolte assieme al referendum istituzionale monarchia-repubblica) si tennero il 2 giugno 1946. La battaglia del suffragio universale avviata con l'unità d'Italia si arrestò definitivamente nel 1929 con la cancellazione totale del diritto di voto (maschile e femminile). Ma non solo. Per le donne iniziò anche un percorso a ritroso che le relegò quasi esclusivamente al ruolo di mogli e madri. Il fascismo le riteneva persino meno intelligenti.