L'ECCIDIO DI VINCA
L'Eccidio di Vinca fu un crimine contro l'umanità avvenuto tra il 24 e il 27 agosto 1944 nel piccolo borgo di Vinca e in altre frazioni ai piedi delle Alpi Apuane. Responsabili del massacro furono le Schutzstaffel dell'Aufklärungs-Abteilung 16 ("Reparto esplorante 16"), del 16. SS-Flak-Bataillon, del SS-Panzer-Grenadier-Regiment 35 della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS", i soldati della 20. Luftwaffen-Feld-Division e i militi della XL Brigata Nera "Vittorio Ricciarelli" di Livorno.
Il massacro fu ordinato dal SS-Gruppenführer Max Simon, il quale ne incaricò della realizzazione l'SS-Obersturmbannführer Helmut Looß, capo della sicurezza della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS". Sul campo le operazioni vennero dirette dallo SS-Sturmbannführer Walter Reder, già resosi responsabile degli eccidi di Nozzano, Sant'Anna di Stazzema e San Terenzo Monti, e che nelle settimane seguenti compirà nelle le stragi di Marzabotto e Bergiola Foscalina.
Il livello impressionante di violenza e crudeltà raggiunto fu testimoniato anche dal fatto che una donna fu ritrovata impalata (Ercolina Papa), un'altra (Alfierina Marchi), incinta, sventrata ed suo feto messole tra le braccia, e che una bambina (Annunziata Battaglia) fosse stata lanciata in aria e uccisa dopo essere stata usata come bersaglio per un brutale tiro a segno dai fascisti.
Fonte Wikipedia
"Signore perdona l'orrore umano"
Fonte foto
Monumento alle vittime della strage nel cimitero di Vinca
Autore Giovanni Baldini