L'enorme cannone d'assedio di preda bellica Škoda 24 cm Kanone M.16 catturato alla K.u.K Art. Zeugskomp. No. 12. Art Allmaterial Sammelstelle, fotografato nel novembre 1918 dal tenente Ernest Brooke.
Durante la prima guerra mondiale ne vennero utilizzati solo due, uno sul fronte italiano e l'altro sul fronte occidentale al servizio dei tedeschi.
Al momento dell'armistizio altri quattro erano ormai quasi completati e il nuovo stato di Cecoslovacchia, nato dalle ceneri dell'impero asburgico, completò i restanti e acquistò anche gli altri due, entrando in possesso di tutti e sei i cannoni.
Dopo gli accordi di Monaco del 1938 la Wehrmacht si fece cedere per 55 milioni di corone tutti e sei i pezzi, che vennero affidati all'Heeres-Artillerie-Abteilung II. dell'Artillerie-Regiment 84.
Vennero brevemente utilizzati durante la campagna di Francia, quindi spostati a est in vista di Barbarossa, dove l'unità venne aggregata all'Heeresgruppe Nord e impiegata durante l'assedio di Leningrado.
Nell'estate del 1942 i cannoni vennero riportati negli stabilimenti Škoda per essere riparati e ritubati, ma solo due tornarono in servizio celermente, mentre gli altri quattro tornarono al servizio del battaglione solo nel gennaio 1945, cioè poco prima che il battaglione cessasse di esistere intrappolato con i suoi cannoni Škoda all'interno della sacca di Curlandia.
[RM]
Fonte web: https://en.wikipedia.org/wiki/24_cm_Kanone_M._16
Fonte fotografica: Imperial War Museum © IWM (Q 26725)