Notiziario: Inaugurato il monumento alla “Sassari”

Inaugurato il monumento alla “Sassari”

A tagliare il nastro il Sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi.

Il Sottosegretario di Stato alla Difesa Giulio Calvisi è intervenuto ieri mattina all'inaugurazione del nuovo monumento alla Brigata "Sassari", l’unità più decorata dell’Esercito Italiano nel corso del Primo conflitto mondiale, protagonista da più di vent’anni nelle operazioni in patria e nelle missioni di pace all’estero.
Il Sottosegretario Calvisi è stato accolto al suo arrivo in piazza Castello dal comandante della Brigata “Sassari”, Generale di Brigata Andrea Di Stasio. Sulle note del “4 Maggio”, la marcia d’ordinanza dell’Esercito Italiano, eseguite dalla Banda musicale della Brigata “Sassari” schierata per l’occasione in uniforme storica, Calvisi ha ricevuto gli onori militari da un picchetto in armi del 152° reggimento fanteria “Sassari”.
Durante la rassegna, il Sottosegretario ha reso omaggio alla bandiera di guerra del 152° reggimento, decorata della croce di cavaliere dell'ordine militare d'Italia, di due medaglie d'oro al valor militare e di una medaglia d'oro al valore dell'Esercito. Quindi l’arrivo di fronte al monumento alla Brigata “Sassari” per il taglio del nastro con l’ “arburesa”, uno dei tipici coltelli sardi, effettuato insieme al generale Di Stasio.
A seguire la banda musicale ha intonato “Dimonios”, il celebre inno dei “Diavoli Rossi”, cantato dagli studenti di alcune scuole della città che hanno sventolato il tricolore alla presenza dei familiari dei soldati sardi caduti nell’adempimento del proprio dovere. Il Generale Di Stasio ha descritto all’onorevole Calvisi le fattezze e il significato del monumento, ideato per celebrare l’eroismo dei giovani sardi ed essere anche un luogo permanente di riflessione nel quale le nuove generazioni possano meditare sulle nefaste conseguenze dei conflitti e desiderare un mondo di pace e democrazia.
L’opera, interamente realizzata con il granito donato dal comune di Alà dei Sardi ed eretta da una squadra del 5° reggimento genio guastatori di Macomer, consta di un basamento sul quale è posta una base parallelepipeda con inciso un verso in onore dei militari della "Sassari": “Solo chi ha conosciuto la durezza del suolo e l’asprezza della terra, può ammirare la bellezza del Cielo”.
Sopra, una colonna dello stesso materiale che si staglia verso il cielo, riportante lateralmente la scritta in oro “FORZA PARIS” (FORZA INSIEME), grido di battaglia della Brigata, oggi utilizzato da tutti i sardi quale straordinaria dichiarazione di fratellanza. Inoltre, in cima, lo stemma storico della Brigata “Sassari” con il motto “SA VIDA PRO SA PATRIA”.
Le scritte e lo stemma sono realizzati in ferro battuto, un metallo non prezioso adoperato dai sardi nuragici, il cui utilizzo ha dato vita al nobile mestiere del fabbro. Di lato, una targa commemorativa che recita una frase pronunciata a Vicenza nei confronti della Brigata "Sassari" dal generale Armando Diaz, Duca della Vittoria, il 7 febbraio del 1918, all’indomani del primo successo italiano dopo Caporetto, l’epica conquista dei “Tre Monti” sull’Altopiano di Asiago: “Voi non sapete, e forse non saprete mai, quanto avete fatto per l’Italia…”. Infine l'aiuola intorno al monumento, realizzata con decori floreali bianchi e rossi che richiamano i colori delle storiche mostrine dei "dimonios".
L’opera si ispira ai candelieri di Sassari nel luogo simbolo di piazza Castello, dove peraltro sorge la caserma “La Marmora”, sede del comando Brigata “Sassari”, e da cui prende il via ancora oggi l’antico rituale della Faradda di li Candareri (La Discesa dei Candelieri), festa inserita dal 2013 nel patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco che si tiene ogni anno in città il 14 agosto, la sera precedente alla festa della Madonna Assunta.
Il sottosegretario Calvisi si è poi recato nella caserma “La Marmora” per una visita al museo storico della grande unità in cui sono custodite le tradizioni dei leggendari “Diavoli Rossi” attraverso un'articolata esposizione di reperti, cimeli e fotografie d’epoca.