In marcia lungo i sentieri dei soldati
Sono sempre stati lì, sotto gli occhi di tutti. Da cent’anni. Eppure, invisibili. Sono parti di trincea, ingressi di bunker, ponti, capisaldi disseminati tra strade e sentieri risalenti alla Grande Guerra e per troppo tempo dimenticati. Ancora per poco però perché presto torneranno allo scoperto, grazie ad un progetto di valorizzazione che vede uniti nove comuni e un investimento complessivo di 400 mila euro, sostenuto per il 70 per cento dalla Regione.
È iniziata da qualche settimana la fase operativa di realizzazione dell’itinerario della linea difensiva Destra Leogra, battezzata “Ortogonale 1”. Un progetto che punta a valorizzare, attraverso un lavoro di pulizia, sfalcio, segnaletica e promozione, la linea difensiva preventiva pensata per scongiurare un eventuale sfondamento sul Pasubio delle truppe austroungariche durante la Prima guerra mondiale. Il percorso parte dall’Alpe di Campogrosso (1470 slm), a Recoaro, e si sviluppa lungo tutta la dorsale spartiacque tra le valli dell’Agno e del Leogra, fino a raggiungere Vicenza e infine Monteviale con villa Zileri. Strade, mulattiere e sentieri militari realizzati negli anni 1916-1918 del conflitto, per un totale di 55 chilometri suddivisibili in più anelli. Una camminata nella storia lungo prati, stradine immerse nella vegetazione, edifici rurali ben conservati e radure panoramiche.
IL PROGETTO. L’idea di valorizzare questa linea storica risale al 2014, ma il progetto è stato approvato nel 2016. Recoaro veste i panni di comune capofila, ma sono coinvolti anche Torrebelvicino, Valdagno, Cornedo, Malo, Castelgomberto, Isola, Monteviale e Sovizzo, e non si esclude che altri possano poi aderire. La progettazione dal 2015 è stata seguita dall’architetto Roberto Besco con consulenza storica di Franco Rasia e archeologica di Piera Allegra Rasia. «Lungo il percorso - spiega lo storico Rasia - si possono osservare tutti gli elementi caratteristici dei lavori nel campo di battaglia (postazioni, trincee, camminamenti, piazzole per artiglieria, osservatori, ricoveri in caverna, siti per baracche); e tutte le relative infrastrutture (aeroporti, strade, mulattiere, sentieri, gallerie, fornelli da mina, acquedotti, teleferiche). Si possono inoltre analizzare le tracce delle varie linee difensive realizzate in periodi diversi tra il 1916 e il 1918 e vedere come si incrociano, si sovrappongono o si appoggiano fino a individuare il tracciato definitivo dell’Ortogonale 1 come appariva alla fine della guerra».
L’INTERVENTO. Sono due le macrofasi dell’opera. La prima, attualmente in corso e affidata alla ditta Giovetti di Modena, prevede la pulizia, la sistemazione e l’apertura dei sentieri. Al caposaldo di Cima La Locchetta è previsto anche il ripristino di ricoveri in caverna e delle piazzole di artiglieria, oltre al recupero della cunetta stradale. Fase questa che dovrebbe concludersi entro l’anno. Poi, entro la fine del 2018, si provvederà alla collocazione della cartellonistica informativa, con foto e testi in italiano, inglese e tedesco, alla cartografia e alla realizzazione di un sito internet. Viene interessato dal progetto anche il museo della vita del soldato di Recoaro, individuato come ideale punto di partenza dell’intero percorso “Destra Leogra-Ortogonale 1”.
OBIETTIVI. «L’idea sarebbe di portare i turisti a Campogrosso in pullman e poi farli scendere lungo il tragitto a piedi, in bicicletta, a cavallo, trial», spiega Besco. Il percorso si sviluppa interamente su sentieri o strade di carattere bellico, originali del periodo della Grande Guerra. Alcune strade sono state riadattate nel tempo, magari anche asfaltate, ma hanno un’importante storia alle spalle. I sentieri invece sono rimasti quelli realizzati durante il conflitto. La segnaletica e la cartellonistica saranno uniformate a quella già utilizzata per l’“Ecomuseo della Grande guerra nelle Prealpi vicentine”, in modo da creare una continuità tra i percorsi, che avranno modo di intersecarsi. I Comuni stanno collaborando anche nell’individuare le collocazioni migliori per la cartellonistica, consapevoli che questo progetto potrà fungere da volano anche per percorsi, musei ed esposizioni già presenti nei loro territori. Dopo la creazione dell’itinerario potrebbero nascere anche luoghi di sosta, come ostelli, e soprattutto potrebbe essere valorizzato il lavoro di eventuali guide, adeguatamente preparate, come già sta accadendo a Recoaro. L’assessore ai lavori pubblici del comune di Valdagno, Federico Granello, sottolinea l’importanza del progetto e del ruolo svolto da Valdagno: «C’è stato un coordinamento importante. Con 26 mila euro Valdagno ha partecipato con la quota maggiore, inoltre il ruolo dell’amministrazione è stato fondamentale nell’accelerare i tempi anche grazie al Cuc per riuscire a non perdere il finanziamento della Regione. È un impegno nel quale crediamo e un’opportunità importante per chi si trova vicino alle montagne che sono state teatro della Grande Guerra».