La Prima Guerra Mondiale fu il primo conflitto che vide impegnare massicciamente aerei, dirigibili e palloni frenati per le operazioni belliche. Fu una rivoluzione che vide l’Italia capofila e che conobbe una straordinaria evoluzione tecnologica durante gli anni della Grande Guerra, come è possibile apprendere anche all'interno del MEVE - Memoriale Veneto della Grande Guerra.
Oltre a cambiare radicalmente le tattiche e le strategie militari, l’aeronautica iniziò fin dal principio a influenzare anche la vita civile della popolazione. Gli aerei erano ormai in grado di coprire distanze notevoli e la paura che il nemico potesse colpire il cuore del territorio della propria nazione iniziò sempre più a serpeggiare tra i civili. Come si può vedere dalla foto, iniziarono a circolare strumenti per permettere alla popolazione di riconoscere se gli aerei e i dirigibili avvistati fossero alleati o nemici (tecnica utilizzata ancora oggi in Medio Oriente). Stelle e pianeti cominciarono ad essere scambiati in maniera massiccia per dirigibili o aeroplani nemici.
Iniziarono inoltre a circolare notizie più o meno fantasiose e fondate, basate sul nuovo terrore del “pericolo che viene dal cielo”: come sovente succede, l’immaginario che si sviluppò fu infatti quello che l’uso delle nuove tecnologie potesse condurre a crudeltà senza precedenti. Dal 1916 in Italia iniziò a diffondersi la notizia che gli aerei austriaci, oltre a sganciare bombe, rilasciassero appositamente caramelle avvelenate per poter infettare e uccidere i bambini italiani, oltre che per scatenare focolai pandemici. I comandi militari furono fin da subito scettici su queste notizie, mentre i giornali italiani, come il Resto del Carlino o il Corriere della Sera, nonostante un primo momento in cui presero con le pinze le testimonianze delle caramelle avvelenate, successivamente cavalcarono l’onda nel descrivere “l’iniquità e l’infamia dei sistemi adoperati dagli austriaci”, puntando sull’abominio nel voler colpire i bambini, gli indifesi per eccellenza.
Alla fine la vicenda si rivelò essere tutto un falso, ma ormai la leggenda metropolitana era diventata un incredibile strumento di propaganda bellica.