Notiziario: I primi colpi di fucile della Grande Guerra

I primi colpi di fucile della Grande Guerra

Da poco è passato il 4 novembre, anniversario della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale e del completamento dell’unità nazionale, con i nostri soldati che entravano trionfanti a Trento e Trieste, dopo aver sconfitto “uno dei più potenti eserciti del mondo”. La guerra, iniziata il 23 maggio 1915 (le prime vere e proprie manovre militari avvengono il giorno dopo, 24 maggio) si era conclusa con oltre 600.000 morti e un numero maggiore di feriti e mutilati. Le relazioni diplomatiche tra Regno d’Italia e l’Impero Asburgico si erano già interrotte prima delle “radiose giornate di maggio” e molti comandi avevano mobilitato e allertato i reparti subordinati, in special modo quelli posti lungo il confine, più esposti ad eventuali scontri armati tra opposti eserciti. Lo Stato Maggiore delle Forze Armate, su ordine espresso del Re Vittorio Emanuele III, inviava, il 23 maggio 1915, quando ormai tutte le testate nazionali preparavano le edizioni con i titoli dell’entrata in guerra, il seguente telegramma al Comando Generale della Regia Guardia di Finanza: “A decorrere dal 23 corrente è da considerare in istato di guerra il territorio della provincia di Sondrio, Brescia, Verona, Vicenza, Belluno, Udine, Venezia, Treviso, Padova, Mantova, Ferrara e quello delle isole e dei comuni costieri dell’Adriatico, nonché di tutte le fortezze che siano dichiarate in istato di resistenza”. Ormai, non si poteva più tornare indietro e la macchina bellica si mise in moto anche per l’Italia.

La tradizione, a questo punto, vuole che i primi colpi di fucile sparati lungo il fronte italiano siano stati esplosi alle 22.40 dello stesso 23 maggio 1915 da due militari della Regia Guardia di Finanza, le Fiamme Gialle Pietro Dall’Acqua e Costantino Carta, sul Ponte di Brazzano, sul fiume Judrio, contro una pattuglia di genieri austriaci intenti a minare le arcate del ponte confinario tra i due Paesi. Alle prime luci dell’alba del giorno successivo, furono rinvenuti dalla Brigata Re, mentre stava preparandosi ad oltrepassare il confine, dopo essere stati abbandonati sulla strada, un’ingente quantità di materiali, equipaggiamenti ed esplosivi. In seguito, per il loro gesto i Finanzieri Carta e Dell’Acqua ricevettero una Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “unitamente ad un compagno impediva, con prontezza ed energia, la distruzione di un ponte militare importante. Brazzano, 23 maggio 1915”. Aveva così inizio una guerra che, se cominciata sotto gli auspici di una rapida fine, si protrasse “ininterrotta e asprissima per quarantuno mesi”, fino al 4 novembre 1918, quando il rumore sordo di quei primi spari divenne solo l’eco di un’epopea leggendaria.