Nome che pare arrivare più da un fumetto fantasy che da un documento storico, queste formazioni militari realmente esistite durante la seconda guerra mondiale sono pressoché sconosciute nei paesi occidentali. I battaglioni della distruzione furono creati nel 1941 in unione sovietica per distruggere tutto quello che potesse essere utile alla macchina bellica tedesca avanzante e che non potesse essere trasportato oltre gli Urali. Tali battaglioni operavano nei paesi occupati dai sovietici (Lettonia, Lituania, Estonia ecc) e furono non solo responsabili del boicottaggio di industrie ponti e siti militari ma anche dell'eliminazione fisica di tutti quei civili che avrebbero potuto supportare i tedeschi una volta ritiratisi i russi. Nella sola Estonia furono qualche centinaio i villaggi bruciati e spesso a ciò seguiva il massacro dei civili inermi come ad esempio a kautla oppure a kiru-kabala dove furono trucidati tutti gli abitanti compresi bimbi di pochi mesi. Tali battaglioni, spalleggiato dal NKVD, furono i responsabili anche della deportazione il 14 giugno 1941 di 10861 civili "ostili" dei quali circa 5000 erano donne e 2500 bambini con meno di 16 anni (deportati a kirov oblast). 34000 giovani estoni furono arruolati forzatamente nell'armata rossa dei quali meno del 30% vide la fine del conflitto. Gli estoni dopo questi avvenimenti accolsero i tedeschi come liberatori per poi vedersi nuovamente occupati a fine guerra dai russi i quali punito o duramente la piccola nazione baltica per la loro poca affezione al regime comunista. Si stima che circa 300 000 estoni (1/3 della popolazione di allora) sia stata colpita da arresti, deportazioni, esplosioni ed esecuzioni da parte dell'armata rossa dal 1941 al 1989.