GUGLIELMO MARCONI E LA STORIA DELLE TELECOMUNICAZIONI ITALIANE NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE.

Guglielmo Marconi (25 aprile 1874, Palazzo Dall’Armi Marescalchi, Bologna - 20 luglio 1937, Roma) figlio di un proprietario terriero italiano e di una donna irlandese. Marconi fu un inventore e ingegnere elettronico, noto per essere pioniere della trasmissione a lunga distanza e per il suo sviluppo della legge di Marconi e del sistema radiotelegrafico. È accreditato a livello mondiale come l' inventore della radio, e ha condiviso il 1909 Premio Nobel per la fisica con Karl Ferdinand Braun "in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili". Tra i più grandi fisici e scienziati italiani della storia e del novecento, il suo attivismo e l'uso delle sue risorse durante la Guerra italo-turca (1911-1912) e la Prima guerra mondiale (1914-1918) fu tale che venne promosso più volte e premiato come alto ufficiale divenendo una delle persone più importanti che diedero forte contributo agli sforzi bellici del paese.

1914 : COMUNICAZIONI RADIOTELEFONICHE NAVALI
Con lo scoppio della prima guerra mondiale il 28 Luglio 1914, i paesi belligeranti si attrezzarono per l'allestimento di un gran numero di stazioni radio, in prevalenza mobili. Queste stazioni erano del tipo a scintilla e generavano onde medie (300 kHz - 3 MHz).
Allo scoppio della guerra le stazioni gestite dalla Marina erano:
- La Spezia (officina sperimentale di San Vito)
- Messina (al Faro)
- Taranto (Manganecchia)
- Venezia (Carbonera) tutte da 15 kW.
Le altre stazioni a scintilla da 5 kW si trovavano a:
- Genova (Castellaccio)
- Napoli (Sant'Elmo)
- Capo Sperone e La Maddalena (Sardegna)
- Palermo e Vittoria (in Sicilia)
- Brindisi
- Ancona (Aspio)
L'Italia nel 1914 disponeva di un numero limitato di stazioni di questo genero. Grazie ad un convenzione fra Marconi e le forze armate italiane venne dato il via libera all'uso dei suoi brevetti e il diritto di riprodurre gli apparecchi da lui brevettati, negli Arsenali di Stato. Marconi si accinse a rinnovare il materiale radio sia delle navi che delle stazioni terrestri, con aggiornamenti tecnici per soddisfare esigenze commerciali e strategiche usando anche la valvola termoionica (primo componente elettronico "attivo", precursore del diodo).
Fu grazie a questa valvola brevettata in Germania nel 1913, che Marconi riuscì a sviluppare dei trasmettitori per la radiotelefonia che immediatamente entrarono in servizio sulle navi.
Il 3 marzo 1914, Marconi tenne una conferenza a Roma illustrando la situazione delle radio sui mari, dicendo :"Le stazioni impiegate attualmente sulle navi da guerra sono di vario tipo e di varia portata. Esistono stazioni per grandi corazzate della potenza di di 30 kW e dalla portata di 2000 chilometri. Sulle R. Navi italiane sono applicate stazioni da 15, 10, 5, 1,5 kW, della portata rispettiva di 1000, 800, 600, 300 chilometri. Ma poichè sulle navi la limitazione delle lunghezze degli aerei obbliga all'impiego di onde corte che risentono dell'effetto della luce, la portata è di notte più che raddoppiata.Alla prima applicazione della radiotelegrafia sulle navi da guerra, seguiranno quelle sulle navi mercantili....".

1915 : RADIOTELEGRAFIA IN ZONE DI GUERRA
19 Giugno 1915, Marconi venne nominato Tenente di Complemento del Genio destinato al battaglione specialisti.
In zona di guerra approfondì tutte le risorse della sua esperienza al perfezionamento dei mezzi radio e per l'organizzazione dei servizi relativi. Avvertì, inoltre la necessità di dare impulso all'impiego della radio nell'aviazione militare.
Provvide ai bisogni dell'esercito facendo costruire alcuni tipi di stazione indicate per collegamenti tattici nelle linee avanzate, mettendo a disposizione personale della Compagnia Marconi, e compose apparecchiature per comunicare da terra con gli aeroplani.
Gli aerei erano forniti unicamente da apparecchi radiotelegrafici trasmittenti in un primo momento, più tardi saranno forniti anche di ricevitori per lo scambio delle comunicazioni con le stazioni terrestri.
Durante la guerra, Marconi realizzerà il radiogoniomentro, per localizzare le stazioni radiotrasmittenti dell'avversario.
A partire dal maggio 1915, l'Arma del Genio costituì ed inviò in zona di guerra 9 sezioni radiotelegrafisti. Vennero soppressi i battaglioni specialisti del Genio, e costituito il "Corpo Aeronautico Militare". Le stazioni da campo, modello Marconi, nel 1915 erano dei seguenti tipi :
- da 1,5 e 3 kW per automobili
- da 1,5 kW per carreggiata
- da 1,5 kW per cammellata
- da 0.3 e 0,5 kW per sommeggiata
Le stazioni da 300 Watt avevano oscillatore fisso, eccitazione plenaereo, ricevitore elettrolitico. Le altre, tutte a disco sincrono, erano provviste di ricevitore a valvola ed a carborundum (carburo di silicio).

1916 : APPARECCHI AD ONDE CORTE, RADIOGONIOMETRI
Il 27 Luglio 1916, viene promosso al grado di Capitano del Genio, per meriti speciali, e per risalto le sue doti, benemerenze, elevati sentimenti militari e disciplinatezza.
Il 31 agosto 1916 viene trasferito nella Regia Marina con il grado di Capitano di Vascello (di Complemento).
Grazie a radiogoniometri istituì una rete di stazioni lungo i litorali adriatico ed ionico e tirrenico, che furono in grado di monitorare le unità navali nemiche in navigazione, inoltre ebbe successo anche con la scoperta di sommergibili avversari. Si recò a Brindisi dove istituì il servizio di intercettazione, per la salvaguardia dei mercantili.
Per salvaguardare la segretezza in zone di guerra, Marconi decise di ritornare alle onde corte e all'uso dei riflettori.
Immediatamente fece costruire le due prime piccole stazioni ad onde cortissime (2-3 metri) ad altissima frequenza, verificandone la portata.
Userà speciali trasmettitori a scintilla e una lunghezza d'onda di 2 metri, ottenendo comunicazioni sicure fino a 9 chilometri di distanza, prove successive in Inghilterra si arriverà fino a 32 chilometri.
Nell'uso che fece delle onde cortissime, i riflettori erano costituiti da un certo numero di fili disposti secondo una superficie parabolica, questo produttore d'onde, non ancora perfetto era costituto da un oscillatore a scintilla. Le ricerche sulle onde corte e i dispositivi che le producevano, continuo incessantemente durante la guerra, perchè i vantaggi di un tale sistema avrebbero potuto assicurare una riduzione dell'intercettazione da parte del nemico e una grande riduzione delle interferenze tra le stazioni italiane.
Marconi quindi brevetta un riflettore parabolico accordato per onde corte, successivamente con Franklin ottiene il brevetto di un dispositivo simile, i cui fili del dell'antenna e del riflettore sono disposti in modo da costituire griglie parallele l'una all'altra.
I primi tipi di stazione a valvola furono forniti dalla Compagnia Marconi nel maggio 1915. Nel 1916 gli apparecchi di ricezione vennero sostituiti con ricevitori a triodi, in sostituzione di quelli a cristallo. Per migliorare la rete radiotelegrafica costiera, furono impiantate nuove stazioni a :
- Grado
- Tremiti
- Palascia
- S. Maria di Leuca
- Cotrone
- Saseno
- Porto Palermo
- Santi Quaranta
- Stampalia
Nel 1916 alle stazioni terrestri furono aggiunte quelle di :
- Otranto
- Pantelleria
- Lampedusa
- Valona in Albania
e un secondo impianto a Venezia e Taranto.
Alle intercettazioni delle trasmissioni radiotelegrafiche nemiche furono destinate stazioni navali e terrestri.
La Marina provvide a fornire durante il conflitto, nel 1916, il materiale radiotelegrafico ai velivoli.
Alla fine del 1916, le stazioni radiogoniometriche costiere ammontavano a 18.
Presso Roma, a San Paolo, la R. Marina inizia la costruzione di un centro radiotelegrafico per servizi intercontinentali, entrando in servizio nel 1917.L'impianto ad arco Poulsen da 500 kW di potenza. I sostegni del padiglione aereo era formato con alberi a traliccio in legno, alti 210 metri, impiegando un onda da 6000 a 11000 metri, normalmente sui 10000, con la quale si poteva trasmettere fino in Giappone.

1917 : STAZIONE DI CAERNARVON AD ONDE CORTE
Nel 1917, dopo vari esperimenti sulle onde cortissime nella stazione di Caernarvon in Galles, in cui SI utilizza un trasmettitore a spinterometro, l'aereo riflettore posto a quota 200 sul mare, con onde della lunghezza di 3 e 5 metri, ottiene una portata di 20 miglia (circa 33 chilometri), comunicando con un ricevitore su un battello lontano dalla riva .
L'esperimento viene ripetuto con la trasmittente abbassata a livello del mare, con riduzione di portata di sole 7 miglia.
Con onde corte da 15 metri, Marconi riuscirà a raggiungere portata di 160 chilometri.
Ritornato in Italia, continuerà il suo intervento tecnico, di fornitura di stazioni e accessori, cercando di sfruttare al meglio la radio utilizzata dalle forze armate italiane.
Per assicurare le comunicazione con Massaua, in Eritrea, installa presso Taranto (Manganecchia) una stazione ad arco Poulsen da 15-20 kW, un altra di eguale complesso istituita a Rodi e Bengasi (Libia), per assicurare il collegamento della Sicilia con le Isole Eolie, impianta stazioni (da 1,5 kW) a Stromboli, Alicudi e a Lipari.
Alta stazione sorge a Marsala, a Savona, a Civitavecchia, a Gaeta, a Sapri. Come ausilio al Cavo telegrafico vengono impiantate altre stazioni a Poulsen, a Napoli (Sant'Elmo) e a Tempio.
Come centro di lavoro, in concorso all'Officina Radiotelegrafica presso la Direzione di Artiglieria e Armamenti di La Spezia, ne viene creata un'altra a Taranto, e viene creato un Reparto Radiotelegrafico nella Officina telegrafisti della R. Nave Vulcano. Presso la R. Accademia Navale di Livorno viene creato l'Istituto Elettrotecnico e Radiotelegrafico della R. Marina, in questo istituto verrà installata una stazione più moderna e potente di quella già presente.

1918 : ONDE CONTINUE
Il 1° Gennaio 1918, Marconi viene dichiarato in "Servizio Attivo Permanente" della R. Marina.
Ritornato sulle navi da guerra, inizia a realizzare in forma pratica perfezionamenti della radiotelegrafia e telefonia, disponendo l'ascolto relativo alla individuazione delle stazioni nemiche clandestine, applicherà inoltre la radiotelegrafia nella caccia ai sommergibili nemici.
Compare un nuovo radiogoniometro ad aerei aperiodici, differente da quello ad aerei accordati, poi adattato alle esigenze della marina, viene trasformata l'onda di sintonizzazione commerciale di 100 metri, in quelle comprese tra i 300 e 600 metri.
Sul fronte di combattimento, per seguire l'andamento del servizio radio, Marconi si reca sul Monte Grappa, nelle trincee del Piave, nel Vallone di Doberdò, a Lucinico.
Il 4 Novembre la radiotelegrafia diffonde nel mondo lo storico BOLLETTINO DELLA VITTORIA.
Il 5 Novembre nella stazione del Gianicolo a Roma, viene intercettata un dispaccio sull'abdicazione del Kaiser.
L'11 Novembre 1918, tutti gli apparecchi ricevitori giunge il messaggio "A TUTTI I COMANDI IN CAPO. OSTILITà CESSERANNO ALLE ORE 11. MARESCIALLO FOCH"
Il 6 Ottobre la potente stazione tedesca di Nauen a Berlino, invia segnali Morse in inglese, in tedesco, in francese componendo la frase "Governo tedesco richiede al Presidente degli Stati Uniti d'America di intraprendere la restaurazione della pace..."
La radiotelegrafia si era imposto sul telegrafo.
A Marconi viene conferito dalla Franklin Institute di Filadelfia la Medaglia Franklin. il Re d'Inghilterra gli concede la Gran Croce dell'Ordine dell'Impero Britannico, oltre a molti altri dall'Italia.