Notiziario: GUDRUN HIMMLER

GUDRUN HIMMLER

Heinrich Himmler assieme alla figlia dodicenne Gudrun, in visita al campo di concentramento di Dachau, 22 luglio 1941.
La figlia del capo delle SS in età adulta non rinnegò mai il nazismo né tantomeno la figura del padre, l'<<architetto della soluzione finale>>, del quale ha sempre difeso la reputazione.
Chiamata ironicamente in Germania "la principessa nazi" Gudrun Himmler venne arrestata assieme a sua madre dopo la fine della guerra e internata brevemente in Italia, prima di prendere parte ai processi di Norimberga.
Dopo essere stata liberata, Gudrun si sposò nel 1961 con il giornalista di estrema destra Wulf Dieter Burwitz. Annunciò per anni un libro che avrebbe dovuto riabilitare la figura del capo delle SS, rovinata, secondo lei, dagli ebrei. Quel libro non è mai uscito, mentre la signora Burwitz non ha mai smentito di aver visitato con l'adorato padre il campo di concentramento di Dachau. Dove le sarebbe stato mostrato un giardino di erbe aromatiche e dove en passant, avrebbero incrociato dei prigionieri: quelli politici con la stella rossa e poi gli altri, <<i criminali>>.
Anzi, Gudrun Burwitz nel dopoguerra divenne colonna portante dell'associazione di mutuo soccorso 'Stille Hilfe' (Aiuto silenzioso), fondata nel 1951 ex ufficiali delle SS e autorità delle due Chiese, cattolica e protestante, fra cui l’allora vescovo di Monaco, Johannes Neuhaeussler. Questa associazione per oltre quarant’anni si prodigò nell'assistenza e nella protezione di gerarchi nazisti e criminali di guerra. Grazie alla sua rete di legami e complicità decine e decine di ex gerarchi e SS autori di massacri e crimini contro l’umanità, hanno potuto vivere indisturbati e protetti, sono stati coperti, finanziati, assistiti e poi aiutati in ogni modo, anche quando alcuni di loro cadevano nelle mani di una giustizia spesso indulgente e comunque lentissima.
Da Priebke al suo superiore, Herbert Kappler; dal carnefice di Milano, Theo Saevecke, al torvo guardiano di Theresienstadt, quell’Anton Malloth condannato all'ergastolo nel 2001 dopo aver vissuto per oltre 40 anni a Merano; da Klaus Barbie, il boia di Lione, a Josef Schwammberger, famigerato responsabile del lager di sterminio di Rozwadow, in Polonia, l’elenco dei carnefici beneficiati dall’organizzazione è lungo e impressionante.
I pacchi che arrivavano regolarmente a Priebke durante il suo periodo di detenzione in Italia, erano sempre firmati da Gudrun Burwitz, il nome da sposata della figlia di Himmler.
Oggi, l’associazione 'Stille Hilfe' è praticamente scomparsa, ma il passaggio del testimone è già stato compiuto: a ereditarne la missione è stata l'organizzazione neonazista HNG (Hilfsorganisation für nationale politische Gefangene und deren Angehörige), che si occupa dell’aiuto ai prigionieri politici nazionali e dell’assistenza ai neonazisti in carcere. La più grande organizzazione di estrema destra in Germania, che venne anch'essa appoggiata dalla signora Gudrun Burwitz fino al giorno della sua morte, avvenuta il 24 maggio 2018.
Nel 2014 è uscito il documentario 'L'uomo per bene' basato su centinaia di lettere private, fotografie e filmati dello stesso Himmler, molte delle quali indirizzate alla figlia Gudrun e alla moglie. Nelle lettere appare spesso una figura paterna che si preoccupa molto della sua famiglia ma allo stesso tempo rivela l'agghiacciante leggerezza con cui il gerarca nazista attraversava e viveva l'Olocausto. In questo contesto appare poi la figura della figlia, del tutto devota al padre, e una moglie, fortemente antisemita.
Link al trailer: https://www.youtube.com/watch?v=eNEV3a4eZ7s

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Fonti web:
- https://www.corriere.it/Primo_…/…/06_Giugno/16/nazisti.shtml
- https://ricerca.repubblica.it/…/gudrun-una-vita-per-negare-…