Nacque a Bologna il 9 settembre 1893, figlio di Luigi e Erminia Parisini, esercitò dapprima il mestiere di agricoltore e poi quello di orefice. All'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915 fu arruolato nel Regio Esercito come soldato semplice e assegnato al I Battaglione, 2º Reggimento, della Brigata "Granatieri di Sardegna". Distintosi in azione gli fu assegnato l'incarico di porta-ordini della sua compagnia. Tra il maggio e il giugno 1916, l'esercito italiano fu impegnato sul fronte di Asiago, e nel corso della battaglia di Monte Cengio-Cesuna, mentre la sua Compagnia lottava nel corpo a corpo sotto il fuoco austriaco, si offrì volontario per raggiungere il comando, dove chiese, inutilmente, l'invio di rinforzi.
Ritornando tra i suoi fu gravemente ferito, e già agonizzante si rivolse al comandante, il sottotenente Giuseppe Verdecchia (secondo altre fonti il tenente Teodoro Capocci), dicendo: "Tenente, i rinforzi arriveranno! Resista fino alla morte."
La frase fu definita come "la divina bugia", e l'episodio fu ricordato nelle cartoline illustrate da Vittorio Pisani e in una medaglia commemorativa.
Caduto, ormai morente, prigioniero si spense presso l'ospedale da campo austriaco di Casotto di Trento e le sue spoglie sono conservate presso il Sacrario militare di Asiago.
Insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, gli sono state dedicate vie a Bologna, Cogollo del Cengio e Vicenza, ed inoltre è ricordato nel Lapidario della Basilica di Santo Stefano a Bologna.
Ritornando tra i suoi fu gravemente ferito, e già agonizzante si rivolse al comandante, il sottotenente Giuseppe Verdecchia (secondo altre fonti il tenente Teodoro Capocci), dicendo: "Tenente, i rinforzi arriveranno! Resista fino alla morte."
La frase fu definita come "la divina bugia", e l'episodio fu ricordato nelle cartoline illustrate da Vittorio Pisani e in una medaglia commemorativa.
Caduto, ormai morente, prigioniero si spense presso l'ospedale da campo austriaco di Casotto di Trento e le sue spoglie sono conservate presso il Sacrario militare di Asiago.
Insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, gli sono state dedicate vie a Bologna, Cogollo del Cengio e Vicenza, ed inoltre è ricordato nel Lapidario della Basilica di Santo Stefano a Bologna.