GIORGIO SUSANI

L'8 aprile 1945, esattamente ottant'anni fa, a Ostia Borgotaro (Parma), l'Allievo Ufficiale Giorgio Susani, nato a Padova nel 1924, ci anticipava a meno di ventuno anni, combattendo per la nostra libertà. L'8 settembre era un cadetto, un allievo dell'Accademia Militare di Modena. All'annuncio dell'armistizio, l'8 settembre 1943, seguì l'esempio del suo Comandante, il Colonnello Giovanni Duca, iniziando a combattere la guerra di liberazione. Raggiunse poi l'appennino parmense e, nel gennaio 1944, inizio a combattere nell'alta Val di Trebbia. Nonostante fosse stato ferito durante un combattimento, appena convalescente passò nella Divisione "Cento Croci" e con i suoi commilitoni affrontò i disagi dell'inverno 1944-45. Non li superò indenne. Con i piedi congelati, Susani restò al comando dei suoi uomini, partecipando ad un attacco contro una postazione tedesca. Fu stroncato da una raffica di mitraglia, a pochi giorni dalla Liberazione. Per il suo eroico sacrificio è stato decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Allievo dell'Accademia di fanteria e cavalleria, sfuggito alla cattura da parte dei tedeschi, seguendo l'impulso del giovanile animo ardente di amor patrio, abbandonava la famiglia per arruolarsi volontario in una Brigata partigiana di cui divenne vicecomandante. Ferito in uno scontro con truppe nemiche, restava al suo posto di combattimento, condividendo con i suoi uomini i rischi e la gloria della battaglia. Gravemente congelato nella cruda stagione invernale in alta montagna, rifiutava di portarsi in zona già liberata e, benché claudicante, persisteva nella lotta, magnifico esempio di ogni ardimento. All'attacco di una posizione saldamente presidiata dai nazifascisti, guidava arditamente un gruppo di valorosi contro un caposaldo di particolare importanza e, dopo essersi aperto per primo il passo a colpi di bombe a mano, cadeva col petto squarciato dalla mitraglia, immolando la giovane esistenza alla Patria immortale.»
Ciro Niglio